La follia di Banvard

DrBrunvand
modificato 21 ottobre 2008 in recensioni
L'altroieri e ieri ho letto La follia di Banvard di Paul Collins.

Ritengo che questo romanzo piacera' al pubblico asphaltita.



L'asphatlita di lettere, quello cui non va spiegato chi fossero Charles Fort o Hans Horbiger trovera' analoghi spunti. Agli altri una lettura comunque edificante che parla di 13 epic fail, tredici biografie che raccontano di idee indimostrabili, evanescenti meteore, disfatte esemplari, intuizioni pateticamente in anticipo sui tempi, crolli di imperi economici, truffe malinconiche.

Paul Collins ha originariamente pubblicato queste storie sulla McSweeney di Dave Eggars. La sua passione sono gli sconosciuti, o meglio, le persone che furono note o notissime tra i contemporanei e vennero poi condannate all'oblio.
Le biografie si collocano tra la fine del 700 e quella dell'800; nella maggior parte dei casi la fortuna critica dei protagonisti si interrompe poco oltre la loro morte. L'emozione dell'autore e' quindi quella di avere consultato documenti a cui ha dovuto tagliare le pagine: "in 143 anni nessuno aveva aperto quel libro".

Senza che voglia essere uno spoiler, visto che parliamo di un librone ben scritto di 354 pagg, lasciate che vi introduca di chi si parla.

JOHN BANVARD
Il nome, come capirete, ha fatto da molla perche' cercassi questo libro.
Banvard nasce povero e muore povero. Cresce nell'autentica frontiera degli Stati Uniti, il Mississipi, altro che il west. Si arrabatta facendo da scenografo per una compagnia di boat show, ovvero una specie di teatro su zattera. E' un buon disegnatore e ritrae in tre anni di viaggio solitario le sponde del Mississipi. Poi si rinchiude a realizzare un dipinto di dimensioni scenografiche dei paesi visti dall'acqua. Il dipinto e' concepito per essere svolto di fronte al pubblico mentre lui, in scena, lo amplifica di aneddoti e racconti. Non mancano effetti di luce e suoni fuori scena. Si tratta del primo diorama della storia. Viene pubblicizzato come il quadro da tre miglia. Lo spettacolo dura due ore e ha un enorme successo. Fara' seguito il dipinto della sponda opposta e dopo qualche anno alcune visioni di Nilo e Terra Santa. Banvard diventa ricchissimo, elogiatissimo e richiestissimo. Otterra' una tournee del suo diorama anche in Inghilterra.
Si fa costruire a Glenada una replica di un castello scozzese. Ma appaiono i primi imitatori, alcune scelte commerciali sbagliate e una disastrosa sfida commerciale col peggiore dei possibili concorrenti. Barnum.
E' la fine del suo impero e del castello di Glenada, detto la follia di Banvard, appunto. Non si sa che fine abbia fatto il diorama, probabilmente una brutta fine.

WILLIAM HENRY IRELAND
Figlio di un illustratore naturalista di un certo successo, William Henry viene educato dal padre al culto di Shakespeare. Paul Collins drammatizza la vicenda insinuando che il nostro protagonista venisse considerato dal padre con la condiscendenza di chi guarda un figlio un po' tonto, chiedendosi come fara' a cavarsela nella vita. William Henry decide di cavarsela cosi'. Lavora come praticaqnte in uno studio legale. Impara a falsificare con talento documenti, avendo a disposizione pergamene, carte e cerelacche d'epoca. Racconta al padre l'inverosimile storia di un magnate che conosciutolo, vuol fargli dono d'alcune carte, a patto di restare anonimo. Appaiono lettere autografe di Shakespeare, poi un testamento, poi un sonetto, un paio di prime stesure di tragedie. In tutto questo William Henry viene considerato troppo stupido per esseresi inventato tutto. Nei fatti era un falsiario cosi' dotato da aver prodotto un paio di repliche al volo a chi mettesse in dubbio le incoerenze dei documenti, firmate Shakespeare.
Si arriva al paradosso della messa in scena di una tragedia inedita di Shakespeare, il Vortigern. Nel frattempo l'ambiente accademico si mobilita e fa scoppiare lo scandalo. Il Vortigern viene comunque messo in scena anche se per una sola rappresentazione. Scritto da quel tonto di William Henry e, pare, nemmeno male.
Poco oltre e' costretto a confessare. Nonostante questo alcuni continuano a credere all'autenticita' dei suoi falsi. Pubblichera' infine un'autobiografia per cercare di risollevarsi economicamente. I suoi guadagni migliori li ottiene pero' rivendendo a perversi collezionisti i manoscritti che avevano suscitato il dibattito sui giornali dell'epoca.
"Sono i vostri veri falsi ?" si sentiva chiedere. "Certo", rispondeva.

Vogliate perdonare la fretta, riassumero' le restanti undici biografie prossimamente.
Taggata:
«13

Commenti

  • BaLoR
    BaLoR Ingegnere Hippy
    [DrBrunvand::post]La follia di Brunvand
  • l'ho letto piu' di un anno fa (a riprova di quanto sono avanti) e lo consiglio vivamente anch'io.
  • Ottima recensione di libro di cui però, purtroppo, domani mi sarò già dimenticato.
    Tra l'altro io ho questo problema, cioè non sono organizzato nelle mie wishlist.
  • [rodolfo::post]nelle mie wishlist.


    ecco, questo può essere un buono spunto di discussione (magari anche forkabile). conoscete qualche servizio online, magari slegato dal sito di vendita di riferimento (chessò, amazon), per organizzarsi una wishlist totalona globalona di film dischi libri giochi saiilcazzo e schiaffarsela fra i preferiti per averla sott'occhio?
  • brullo nulla
    brullo nulla vieni qui che ti faccio l'amore degli uomini
    sembra bello. ma è stato scritto di recente?
  • dottorato di ricerca

    [DrBrunvand::post]es Fort o Hans Horbiger


    in italia 5500 corsi di laurea.
    4980 inutili
  • Wile
    Wile mezzo maschio alpha
    [Elvis Ramone::post]qualche servizio online, magari slegato dal sito di vendita di riferimento (chessò, amazon), per organizzarsi una wishlist totalona globalona di film dischi libri giochi saiilcazzo e schiaffarsela fra i preferiti per averla sott'occhio?

    il mio amico google mi ha segnalato questo: http://www.wishlistr.com
  • [wile::post]il mio amico google mi ha segnalato questo:
  • Il libro e' stato pubblicato due anni fa, nel 2006.
    L'edizione originale e' del 2001 e ha un notevole sottotitolo:

    Thirteen people who didn't change the world

    Passiamo al prossimo:

    JOHN CLEVES SYMMES
    Ex militare di carriera, Symmes inizia una nuova vita il 10 aprile del 1818 quando recapita al mondo, un mondo fatto di militari, giornalisti e politici la sua Circolare N˚1: la terra e' cava e dalle parti del polo ci sono dei buchi per visitare altri mondi. L'idea non era nuova e chi abbia fatto studi classici lo sa, ma era nuova per l'entusiasmo dell'inizio dell'800 americano.
    Dopo la circolare N˚1 si arriva alla circolare N˚8 senza particolari progressi. A questo punto Symmes decide di rivolgersi a chiunque: singole redazioni, fiere, scolaresche. Pare che non fosse un grande oratore ma che avesse con se' un oggetto prezioso: un mappamondo, o meglio ancora una sfera armillare, con una riproduzione della sua teoria ad opera di un ebanista di talento. Queste conferenze gli procurarono ammiratori disposti a chiedere ai loro politici che venisse finanziata una spedizione ai poli per dimostrare la mirabile teoria di Symmes. Nel 1820 qualcuno che si celava dietro al nome di Capitano Seaborn pubblico' Symzonia: un viaggio di esplorazione, un'avventura completamente devota alle teorie di Symms. In questa fase Symmes viene contattato da un ammiratore entusiasta, Jeremiah Reynolds che si prodighera' ben oltre la sua morte per le sue idee. Reynolds organizza un tour per stimolare le lobby di Washington e portare il progetto della spedizione al congresso. Contemporaneamente viene pubblicato La teoria di Symms sulle sfere concentriche. Dopo un estenuante triennio di conferenze Symmes muore insoddisfatto nel 1829. Reynolds persevera: lo stesso anno viene approntata una spedizione grazie ad un mecenate con la motonave Annawan. Giunti a sud delle coste cilene la spedizione si arrende all'ivalicabilita' dei ghiacci e i sentieri dell'Annawan e di Reynolds si dividono: La Annawan si dedica alla pirateria e Reynolds si imbarca sul Potomac con il quale circumnaviga il mondo per alcuni anni. Sceso a terra contina imperterrito a cianciare di terra cava. L'eredita' narrativa di Symmes e di Reynolds e' enorme:
    spazia dal Poe del Gordon Pym a Jules Verne fino a giungere all'opaco mondo dell'Ahnenerbe citato dal Mattino dei maghi che giustifica il mio riferimento iniziale a Hans Horbiger.
  • Louis
    Louis Con il sex appeal di Cattivik
    [DrBrunvand::post]ma era nuova per l'entusiasmo dell'inizio dell'800 americano.
    ho riso molto.
    [DrBrunvand::post]Pare che non fosse un grande oratore ma che avesse con se' un oggetto prezioso: un mappamondo, o meglio ancora una sfera armillare, con una riproduzione della sua teoria ad opera di un ebanista di talento.
    sicuro che Symmes non avesse un genero di cognome Rifkin?
  • [DrBrunvand::post]JOHN CLEVES SYMMES
    Hahah grandissimo, questa la conoscevo (è infatti un antesignano degli sfigati pseudoscientifici).
  • Cotard
    Cotard Achtung, Ordnung.
    [DrBrunvand::post]Jeremiah Reynolds che si prodighera' ben oltre la sua morte per le sue idee.

    Belin, pure da zombie finanziava spedizioni?
  • Elvis Ramone
    modificato 20 ottobre 2008

    mi sono accorto che il post che avevo scritto per ringraziare wile di wishlistr.com ha stato mangiato dall'asphalto. ne approfitto per dire che è veramente la figata che cercavo, utilissimo per chi vuole cento cose e poi non si ricorda uno stracazzo, come me. anche se è deprimente, che poi ti rendi conto che non hai soldi per comprarle.
  • Grazie anche da parte mia!
  • Louis
    Louis Con il sex appeal di Cattivik
    Brunvard, ma anche Borges aveva parlato di costoro o sbaglio di brutto?
  • brunlard, parla subito dell'Amante Della Moda.


    mi sono ricordato un episodio collegato a questo libro.
    pochi mesi fa sono rimasto bloccato nell'ascensore con la mia ragazza. ho cosi' scoperto che soffre di una lieve claustrofobia, che normalmente sa tenere a bada ma che quando ci sono problemi riemerge a galla.
    la mia proposta di distrarci in attesa dei soccorsi facendo sesso al buio e' quindi stata respinta, e visto che la sua angoscia cresceva di minuto in minuto ho deciso di distrarla raccontandole delle storie che catturassero la sua attenzione. ho scelto per l'appunto le storie (che mi ricordavo) da La Follia di Banvard, e la cosa ha +/- funzionato.
  • che cosa tenera.
    abbandona l'asphalto.
  • [psycho::post]claustrofobia


    oddio
  • [DrBrunvand::post]riassumero' le restanti undici biografie prossimamente.
    ho letto con grande piacere le prime due e non voglio leggere da te le altre (non me ne volere) perchè ho appena deciso che sarà il prossimo libro che leggo. tra l'altro le storie di uomini e delle loro invenzioni o intuizioni mi piacciono molto
  • isterico a metano
    isterico a metano non sa chi si crede di essere
    ero proprio alla ricerca di un nuovo libro, grazie doc br, grazie anche a wile per la dritta, ora dovrò fare in modo di ricordarmi che ho salvato nei bookmark il mio profilo su wishlistr
  • [psycho::post]e visto che la sua angoscia cresceva di minuto in minuto

    un cazzottone sul naso onde farla svenire almeno fino all'arrivo dei soccorsi sarebbe stato frainteso, in effetti.
  • snobismo proletario
    snobismo proletario tutto ciò che è sopra di noi nulla può su di noi
    [isterico a metano::post]ero proprio alla ricerca di un nuovo libro
    guarda, ero lì lì per consigliarti "il dilemma dell'onnivoro"
  • ahaha sto meme del dilemma dell'onnivoro ha fatto si che alla fine lo mettessi nella mia wishlist.
  • isterico a metano
    isterico a metano non sa chi si crede di essere
    [snobismo proletario::post]guarda, ero lì lì per consigliarti "il dilemma dell'onnivoro"


    sono uscito dal tunnel del consumoeticosolidalebiologico da un pò di tempo ormai e credo di essere diventato immune da psicosi letterarie tanto da poterlo leggere senza farmi suggestionare più di tanto.

    ma so anche che non lo farò mai.
  • [DrBrunvand::post]La follia di Banvard di Paul Collins.

    Ritengo che questo romanzo piacera' al pubblico asphaltita.

    [psycho::post]lo consiglio vivamente anch'io.
    [DrBrunvand::post]Thirteen people who didn't change the world

    M'avete da convinto. Lo cerco e lo compro.
    [psycho::post]raccontandole delle storie che catturassero la sua attenzione. ho scelto per l'appunto le storie (che mi ricordavo) da La Follia di Banvard, e la cosa ha +/- funzionato.
    La mia si sarebbe addormentata. Sei un uomo fortunato.
  • daesu smettila di fare l'intellettuale incompreso dalla sua terra.

    p.s. n.b.
    che cazzo è la wishlist? io su ibs i libri li metto nel carrello
  • [Pacciani::post]che cazzo è la wishlist?
    vai a cagare
  • no dai, spiega
  • [morella::post]tra l'altro le storie di uomini e delle loro invenzioni o intuizioni mi piacciono molto
    ti consiglio allora il fondamentale
    I Filosofi e le Maghine
    di Rossi, Prof. Paolo
  • DrBrunvand
    modificato 21 ottobre 2008
    In questi giorni la vita reale sta esigendo il mio sangue, le mie ore di sonno, tutta la mia contrita preoccupazione. Non avendo il libro con me proseguo con una biografia che non necessita di un grave controllo di date, teorie scientifiche e nomi propri e quindi proseguo accontentando Psycho con il capitolo dell'Amante Della Moda.

    ROBERT COATS

    Siamo in una localita' termale molto in auge tra la pomposa upper class dell'Inghilterra di inizio 800. Bath. In una sala da the popolata di eburnee dame dall'elegante pallore arriva il nostro protagonista, talmente abbronzato da ritenere non fosse di razza bianca, ammantato da una vistosa pelliccia, con un bastone da passeggio con un diamante per pomo. E non e' finita qua: a ben guardare anche i bottoni del vestito e le decorazioni delle fibbie delle scarpe sono veri diamanti e fuori dalla sala da the c'e' un cocchio trainato da due cavalli lipsiani bianchi gemelli istoriato da un curioso blasone nobiliare: un gallo con il motto "cantero' finche' vivo". Robert Coates deflagra nella societa' dell'epoca come un eccentrico ereditiero della fortuna del padre, una sterminata piantagione nelle antille. Presto circondato da una corte di adulatori e parassiti rende noto il suo piano: diventare il piu' grande attore shakespeariano tra i suoi contemporanei. Coi soldi si ottiene tutto, anche di comprarsi teatro e compagnia e quindi recitare nel ruolo preferito: Romeo. Pare fosse un cane talmente spettacolare da riempire invariabilmente i teatri. Le sue morti in scena in particolare lo resero celebre, producendosi in ridicole agonie che duravano minuti. Se dal loggione gli gridavano "Romeo, muori ancora!' non si faceva pregare e ripeteva la scena. Ovviamente parte del pubblico si divertiva a prenderlo a insulti, ma Coates non era uno sprovveduto. Al primo manifestarsi di ostilita' dal quart'ordine una volta interruppe la rappresentazione declamando un suo componimento, "Ai giovanotti del loggione", che ottenne un boato di approvazione dal teatro. Questo misto di ostentazione, cattivo gusto, recitazione istrionica sopra le righe e scandalo fa sostenere a Paul Collins che Coates invento' il Camp con innumerevoli decenni di anticipo. Prendere Coates in giro fu un divertimento dell'epoca, in ogni caso. Dai palchi si urlava "Chicchiricchi',Chicchiricchi'", per via del suo stemma. Il vero tiro meschino pero' fu un altro: gli venne recapitato un falso invito a corte. Coates ci casco' con tutte e due i piedi e si presento' al cancello di Buckingam Palace con il suo vestito da buzzurro piu' spettacolare tra quelli che si fece fare. Imbarazzati, ma con garbo, i cerimonieri gli dissero che era senz'altro un doloroso equivoco. Sulla via del ritorno a casa una piccola folla di infelici lo volle coglionare, certificando la sua piu' limpida buona fede sull'accaduto.
    Dopodiche' i soldi finiscono, finalmente, Coates si sposa e poi scompare da Londra. Riapparira' in citta' verso i suoi settanta anni tra gli occhi increduli di chi ebbe l'avventura di riconoscerlo.