A Fire Upon The Deep, o come mai brullonulla non si ritrova con la fantascienza dei nineties

brullo nulla
brullo nulla vieni qui che ti faccio l'amore degli uomini
modificato 30 marzo 2014 in recensioni
in mezzo a un devastante e febbrile squaraus ho finito di leggere quello che pare sia un classico della fantascienza, ovvero A Fire Upon The Deep di Vernor Vinge. sono lieto di averlo letto in ebook o avrei rischiato di dover tollerare questa imbarazzante copertina:

copertina orrida

il libro in realtà non è così male. senza spoilerare troppo, il concetto-base è che la Galassia è divisa in tre zone concentriche. al centro, attorno al nucleo galattico, ci sono le Unthinking Depths, dove ogni pensiero intelligente e tecnologia vagamente avanzata è impossibile. intorno c'è la Slow Zone, zona lenta, dove la fisica è quella che conosciamo: niente viaggi più veloce della luce, niente balzi spaziali, amen. la Terra, infatti, si trova qui (è solo accennato, visto che non compare nel romanzo). ma fuori dalla zona lenta c'è il Beyond, dove invece il viaggio più veloce della luce è possibile, e dove sono possibili tecnologie che semplicemente nella zona lenta non funzionano. al di là, ai confini della Galassia e oltre, si estende la Trascendenza, dove praticamente tutto è possibile e le civiltà possono raggiungere uno stato semidivino, note come Potenze.

il plot parte da una situazione vaso di Pandora: degli umani aprono loro malgrado, su un pianetino appena al di là del confine con la Trascendenza, un archivio vecchio di miliardi di anni che contiene una Potenza trascendente maligna, la Perversione. questa va a fare casino inglobando civiltà su civiltà nel Beyond. una nave però riesce a fuggire appena in tempo con "qualcosa" in grado di sconfiggere la Perversione, ma è costretta ad atterrare rocambolescamente. e ahinoi si trovano su di un pianeta a un livello di civiltà pressochè medioevale, abitato da alieni vagamente caniformi le cui unità senzienti sono in realtà *gruppi* di 4-8 individui. da qui si sviluppa la trama, divisa in due tronconi: uno sul pianeta medievale, l'altro in mezzo alla Galassia.

pro: scorre molto bene, i personaggi e gli alieni sono assai interessanti. la bizzarria dei Tines (la razza canina che pensa in gruppo) e il disgregarsi del concetto stesso di individuo porta a una serie di situazioni e di idee stimolanti, e spesso necessari per la trama. un'altra razza interessante che avrà un ruolo centrale sono gli Skroderiders, organismi sessili simili a coralli o anemoni di mare che però sono stati misteriosamente graziati, milioni di anni fa, da qualche entità che li ha dotati di un aggeggio che gli permette di muoversi e comunicare. il discorso delle zone concentriche, benchè fondamentale per tutta la baracca, è un po' appeso lì senza spiegazione ma è un ottimo device per rendere la storia interessante e creare ulteriori complessità, e funziona bene.

inoltre veramente divertente è la parodia di Usenet (il romanzo è del 1992) che permea il libro. le mille civiltà nella Galassia comunicano infatti su una rete faster-than-light che però ha, giocoforza, poca banda, e quindi scrivono email a delle specie di newsgroup. immaginatevi milioni di razze aliene che scrivono sull'asphalto. ci sono troll, conspiracy theorists, flames, tutto, persino l'equivalente alieno di sonnyboy. e il bello è che nel romanzo si incastra perfettamente.

contro: secondo me, specie verso la seconda metà, scade un po' troppo nella space-opera e in gimmick elementari per fare suspence di cui si potrebbe fare a meno. così come le scene di battaglia sono, boh, scarsamente interessanti (ma magari giusto per me). in certi punti dello scenario medievale vorrebbe creare un piccolo game-of-thrones alieno, ma a quel punto ha troppa carne al fuoco per renderlo veramente interessante.

in generale gli darei un 7, ma la domanda è: cosa è successo alla fantascienza nei '90s? non ne ho letta tanta di scifi post-80s, ma mi sembra che tutto quello che gira (a parte forse Greg Egan) sia o cyberpunk demmerda o space-operas situate in superimperi galattici con dodicimila razze aliene e ventordicimila trame. ci sono oggigiorno romanzi che hanno un'idea alla base semplice e diretta e geniale, lineari, che non devono sentirsi in dovere di fare i figli di Dune o della Fondazione? cose alla Arthur C. Clarke, Hal Clement e compagnia?

ps - io l'ho letto in inglese. in italiano è tradotto con il ridicolo e insensato titolo Universo incostante. quale abiezione abbia condotto i traduttori a cambiare un titolo bellissimo come "Un fuoco dal profondo" con quello, lo sa solo Dio (e forse Gegia).
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Commenti

  • [brullo nulla::post]la Slow Zone, zona lenta, dove la fisica è quella che conosciamo: niente viaggi più veloce della luce

    vabbè, ma lo sanno tutti che i viaggi interstellari si possono fare anche senza andare a velocità super-luminale, basta usare un reattore ad antimateria che crea un raggio gravitazionale ultra potente che distorce spazio e tempo e tacchete sei subito arrivato. gli alieni grigi lo fanno da un casino di tempo.
  • brullo nulla
    brullo nulla vieni qui che ti faccio l'amore degli uomini
    ma poi ti trovi Schettino a comandare l'astronave e voilà balzi dentro a Sirio.
  • Maranza
    Maranza sensibilità akbar
    Scusate, vedo che si parla di fantascienza, volevo sapere se Brullonulla ha già parlato del sense of wonder di Incontro con Rama e di quanto invece non gli piaccia Asimov.
  • ma per una volta che non l'ha nominato, eddai
  • Io in età giovanile lessi "La guerra con gli Chtorr" senza sapere che era un romanzo sci-fi di propaganda FROGGIA e mi piacque assai, qualcuno lo lesse?
  • giustappunto due giorni fa ho ricominciato il ciclo delle fondazioni, mi procurerò questo universo incostante e permutation city di greg egan che ormai ne parlate come fosse Dio.
    Mi prendo anche incontro con rama visto che ci sono, volevo cominciare anche hyperion ma a parte che sembra che non lo stampino più ho letto che vi ha fatto cagare a nastro quindi magari evito.
  • "un fuoco dal profondo" poteva forse far pensare al diger seltz o a qualche malattia.
    lessi 4 o 5 libri degli ctorr e mi sembrarono molto più fascisticheggianti che froci (anche se le due cose, effettivamente, si toccano). il primo si può leggere, gli altri no.
    di greg "dioegan" ho letto qualche racconto e mi sono sembrati abbastaza belli, anche se confusionari (nello stile, più che altro).

    scrittori di fantascienza nuovi non ne conosco tanti però per un periodo c'era la moda di racconti basati su supercomplicazioni tipo la musica del sangue di greg bear (molto più bello il racconto che la versione epsansa a romanzo), dove la fantascienza arriva sul serio alla magia ma cerca di farlo razionalmente.

    btw secondo me la fantascienza è nei racconti, per vedere se c'è qualcosa di nuovo bisogna leggere quelli. i romanzi hanno una decina d'anni di ritardo.
  • brullo nulla
    brullo nulla vieni qui che ti faccio l'amore degli uomini
    confermo che hyperion mi ha fatto cagarotto (diventerà un altro meme).
  • brullo nulla
    brullo nulla vieni qui che ti faccio l'amore degli uomini
    [scotto::post]tipo la musica del sangue di greg bear


    l'ho letto (il romanzo) e mi fece una impressione relativamente meh.

    [scotto::post]
    btw secondo me la fantascienza è nei racconti, per vedere se c'è qualcosa di nuovo bisogna leggere quelli. i romanzi hanno una decina d'anni di ritardo.


    una volta tanto tocca quotare scotto appieno. ecco, se conoscete belle antologie di racconti sf nel range 1990-2014, sarei felice di conoscerle.
  • comunque considera che il siberpunko è molto meno un genere di quanto si dice o pensa. cioè, hanno messo lì anche roba molto diversa. basta prendere mirrorshades, l'antologia cyberpunk più famosa, e dentro ci sono "petra", di greg bear, che non ha nulla di siber (ed è anche bello) o "Solstice", di James Patrick Kelly, che è molto bello ed è ancora meno siber nello stile e nelle idee, benchè ambientato nel prossimo futuro. e poi c'è "The Gernsback Continuum" di William Gibson, che forse è il suo miglior racconto perchè non è di fantascienza ma sulla fantascienza, e sulla nostalgia.
  • f205v
    f205v Il Signore della Merda
    [simplex::post]giustappunto due giorni fa ho ricominciato il ciclo delle fondazioni,

    Bravo, l'ho riletto da poco e ne ho goduto tanto e più delle prime 2 volte.

    Adesso sono sotto con il ciclo dei robot, poi passo agli altri.
    Ho intenzione di leggermi l'opera omnia entro i prossimi 3 anni.

    [simplex::post]incontro con rama
    ma anche no
  • come si fa a godere a rileggere della fondazione, sapendo che non finiscono?
  • mah, da anni non leggo più granchè di fantascienza.
    roba genericamente fantastica si, tipo "erewhon", che è ancora originale, e "il monte analogo", una delle poche belle sorprese. non è un libro di fantascienza, anche se parte un po' come un romanzo di verne, ed è anche un libro che viene definito spirituale o roba del genere, ma è intelligente e scritto in una lingua chiarissima, frutto di una ragione non sterile (la postfazione invece è illeggibile).
    poi anni fa lessi una bella antologia dell'orrore. mi ricordo ancora, ed hanno avuto una grande influenza su di me, "l'uomo con la zappa" e "piccole crudeltà".
  • brullo nulla
    brullo nulla vieni qui che ti faccio l'amore degli uomini
    aaah, il Monte Analogo devo leggerlo assolutamente, hai fatto bene a ricordarmelo.

    l'horror di solito mi dice poco ma mi segno l'antologia comunque.
  • [brullo nulla::post] l'equivalente alieno di sonnyboy

    tell me moar.
  • [brullo nulla::post]
    avrei rischiato di dover tollerare questa imbarazzante copertina:

    entrare in una libreria ammerigana fa male agli occhi.
    tutto si può dire dell'editoria italiana ma almeno ha tendenzialmente mantenuto la tradizione dell belle copertine (a parte newton & compton, atroce)
  • brullo nulla
    brullo nulla vieni qui che ti faccio l'amore degli uomini
    [rashid::post]
    entrare in una libreria ammerigana fa male agli occhi.
    tutto si può dire dell'editoria italiana ma almeno ha tendenzialmente mantenuto la tradizione dell belle copertine


    vero, e infatti io noto sempre per esempio la catastrofica differenza tra la raffinata sobrietà degli adelphi scienza e gli originali anglosassoni. cfr.

    vs


    [rashid::post](a parte newton & compton, atroce)


    la collana dei mammut con le caricature in copertina grida vendetta a jhwh.
  • f205v
    f205v Il Signore della Merda
    [Pacciani::post]come si fa a godere a rileggere della fondazione, sapendo che non finiscono?
    ma come non finisce! nella versione che ho comprato scaricato io si sposano e vissero felici e contenti!
  • ho letto le prime 50 pagine di Dune e non mi sta piacendo. non so se continuare o spendere il mio tempo piu proficuamente con il porno albanese.
  • io l'ho letto da giovine e poi di nuovo un annetto fa. non è questo capolavoro e il finale fa un po' cagare. per molti versi è meglio il film.
  • rae
    rae disperatamente stupido
    [brullo nulla::post]cfr


    a me fan cagarone entrambe.
  • brullo nulla
    brullo nulla vieni qui che ti faccio l'amore degli uomini
    [rae::post]
    a me fan cagarone entrambe.


    che design faresti?
  • Jared Diamond
    Jared Diamond un segaiolo, ma di profondo spessore culturale
    [brullo nulla::post]che design faresti?


    sicuramente ci infilerebbe un tirannosauro
  • brullo nulla
    brullo nulla vieni qui che ti faccio l'amore degli uomini
    [Jared Diamond::post]

    sicuramente ci infilerebbe un tirannosauro


    me lo immagino così:
  • hooverine
    hooverine gauche cassata
    non ci vedo nulla di male in quella copertina (ciao braulio naulio, ricorda che secondo feltri l'adelphi ha rovinato l'italia)
  • f205v
    f205v Il Signore della Merda
    uverine, sei incinta?
  • hooverine
    hooverine gauche cassata
    non che io sappia
  • rae
    rae disperatamente stupido
    [brullo nulla::post]che design faresti?


    ovviamente non lo so, ma banalità dell'immagine scelta, utilizzo del font e impaginato concorrono a creare una copertina mediocre.
  • brullo nulla
    brullo nulla vieni qui che ti faccio l'amore degli uomini
    [rae::post] ma banalità dell'immagine scelta, utilizzo del font e impaginato concorrono a creare una copertina mediocre.


    le copertine non devono essere originali.
    devono essere classiche, senza fronzoli, semplici, eleganti.
  • hooverine
    hooverine gauche cassata
    [brullo nulla::post]le copertine non devono essere originali.
    devono essere classiche, senza fronzoli, semplici, eleganti.
    sembri tanto intelligente, poi