Puttanodromo

Inospitale
Inospitale Che fa rima con subnormale!
modificato 26 dicembre 2016 in deliri
C'era una volta un edificio alla periferia della mia città che assemblava più o meno tutte le puttane della zona. Gli annunci, si capisce, erano pubblicati sul ronzinante giornale locale, tutti dicenti AAAAA giovane cerca etc per cui non si sapeva mai che fregna pigliare. Magari capitava un cesso, magari no, magari non ti voleva lei. Insomma per chiavare si trattava sempre di mettersi in tasca il massimo da spendere (col portafoglio lasciato in macchina e, possibilmente, le chiavi della macchina nascoste da qualche parte) e incamminarsi nell'edificio a cinque piani. Al piano terra stava sempre la P. una povera megera che ormai avrebbe dovuto pagare te per scopare, ma ai piani successivi c'era una forte rotazione per cui non era infrequente passare due volte alla settimana e trovartene di nuove. Il che alle volte era un peccato, perché magari avevi chiavato una e le dicevi ci vediamo tra quattro giorni e quattro giorni dopo non c'era più. Una volta andai un lunedì mattina da una bionda, lievemente in carne, che mi aprì la porta al terzo piano, praticamente nuda, indossando solo una sorta di vestito a rete con due buchi per davanti e dietro. Non era fighissima, ma 70.000 lire per scoparla sembrava allora una buona cifra. Aveva sui trent'anni e la scopai in piedi sulla porta di casa, appena chiuso, con lei appoggiata di schiena e io che la sorreggevo pompandola in una sorta di missionaria verticale. Del resto era abbastanza leggera e io allora avevo persino i muscoli. Quindi la settimana dopo mi premurai di tornare a farle visita sperando sinceramente nel premio fedeltà (anche se era solo la seconda volta) e poterla inculare per la stessa cifra. Invece mi aprì una tipa bassoccia, forse filippina, che stava fumando. Non entrai nemmeno in casa e le dissi, no scusa, grazie. Rimasi sul pianerottolo mentre la mia erezione moriva gradualmente e pensai a che fare. Ricordavo vagamente che c'erano almeno altre due nell'edificio (tranne quella al piano terra) più un trans all'ultimo piano che aveva la particolarità di aver segnato il campanello con un pennarello blu, come mi aveva comunicato una volta per telefono. Giusto per non sbagliarsi. Quindi salii pian piano le scale e mi diressi al quarto piano, mi avvicinai a quello che sapevo essere un altro appartamento di troie e mi aprì una negrona alta, piuttosto bella, seminuda e con indosso solo un grembiulino. Prima che potesse chiedermi come avevo fatto ad entrare le sorrisii e le dissi che aveva dei bei piedi e se li sarebbe lasciati leccare. Mi spaventò moltissimo e mi chiuse la porta in faccia. Quando provai a suonare al campanello di disse di andare via e che aveva una telecamera che mi stava riprendendo. E che cazzo. Scesi allora al secondo piano per tornare da un'ungherese da cui ero stato tre mesi prima ma non rispose nessuno. Aspettai una ventina di minuti e allora scesi ai campanelli per citofonare al trans all'ultimo piano. Fuori c'era un gruppo di diversamente ariani che spacciava la solita maria magrebina che mi fissavano. Forte della mia voglia di chiavare gli diedi un'occhiata inequivocabilmente incazzata e si spostarono dai campanelli, giusto quei tre metri per continuare a tenermi sott'occhio e sentire tutto. Citofonai al trans che rispose dopo tre minuti con voce scazzatissima: "seeee?" Non sapendo cosa dire, me ne uscii con "sono per l'annuncio." E lei/lui: "ma che sei Stefano? Guarda che non sono ancora pronta o vuoi salire?" Lì per lì le dissi, "salgo salgo," mentre i diversamente bianchi mi guardavano ridacchiando. Allora salii all'ultimo piano e mi aprì "lei" in vestaglia aperta sul davanti, senza reggiseno e con le mutande rigonfie. Mi squadrò e senza farmi entrare mi disse: "Ma tu non sei Stefano." E dissi: "in effetti no, ma ho una gran voglia di chiavarti." Ridacchiò e disse: "si ma la sto tenendo per lui, non so se a te interessa." Non capendo il senso le dissi, " beh guarda, sono così carico che in dieci minuti ti inculo e vengo e poi portai scoparti sto Stefano." Ridacchiò e disse: "no, non capisci. La sto tenendo." Le dissi: "ma cosa?" E "lei", urlando per le scale: "la merdaaa! Stefano vuole vedermi cagare nella vasca da bagno, ma sei proprio una gran testa di cazzoooo, o paghi anche tu per vedermi cagare oppure te ne devi andaareeeee. E sbattè la porta. L'altro inquilino sul pianerottolo aprì la porta con la catenella e mi sibilò: "se non ti levi dal cazzo chiamo la polizia." E quindi scappai a gambe levate. Non tornai mai più nel puttanodromo. Mezz'anno più tardi ci fu una retata della polizia che sigillò praticamente l'edificio arrestando anche qualche cliente.
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Commenti

  • MERDATRON lavora seriamente a una wiki
  • questo episodio assume tinte di humor nero (o marrone) pertanto non è il mio preferito. ma era uno dei tuoi episodi quello in cui scopasti con una colorata con il materasso che ostruiva la porta? (se ben ricordo)
  • Perché non è in ome?
  • Inospitale::1755014 (col portafoglio lasciato in macchina e, possibilmente, le chiavi della macchina nascoste da qualche parte)

    ma perchè?
  • Paura che sia un agguato e glieli rubino?
  • difendersi da un delirio di onnipotenza esibizionista che gli farebbe distribuire mance incredibili e/o comprare qualsiasi cosa a qualsiasi prezzo?
  • e' possibile. mostrando la carta d'identita' a tutti in modo che si sappia.
  • f205v
    f205v Il Signore della Merda
    Come ci insegnano i recenti atti di terrorismo, aveva paura di perderlo durante la fuga ed essere così immediatemente riconosciuto.
  • prikedelik
    prikedelik i'm 1337! e basta!
    Inospitale::1755014
    magari non ti voleva lei


    ma è una cosa che capita?
    e la gente non va fuori di testa?
  • prikedelik
    prikedelik i'm 1337! e basta!
    asd che fatica
    ma valeva la pena