Architettura: Botta fa cagare forte.
"Ticinesi" è il nome di quella adorabile e simpaticissima popolazione residente nel bacino idrografico del Ticino. I ticinesi son ghiotti di polenta, alla domenica mangiano il risotto allo zafferano e parlano un dialetto simile al milanese. Guai a confonderli con i lombardi! Si offenderebbero tantissimo. Loro con la penisola non vogliono c'entrare nulla. Salvo poi assistere con particolare fervore - davanti ai loro teleschermi sintonizzati su mediaset - alle italiche vicende.
Questo mite popolo, svizzero perché conquistato e saccheggiato dai cantoni tedeschi intorno al 15° secolo (…gli è andata bene. fortunelli.), non ha mai prodotto nulla di interessante. Salvo qualche architetto. I più ricorderanno senza dubbio il Borromini, noto per le pesanti architetture barocche di Roma. Gusto estetico alambiccato e volgarotto, esattamente ciò di cui la Roma seicentesca sentiva più bisogno; naturale riflesso dello spirito di una città corrotta fino al midollo. Ma bisogna riconoscergli un buon senso delle proporzioni. E se fino ad oggi è ricordato, è proprio perché non l'ha mai fatta fuori dal vasino. Segue un esempio.
Il tempo passa (…) e finalmente nel 1943, nella punta meridionale del nostro ridente cantone, in una bella cittadina chiamata Mendrisio, nasce lui, Mario Botta, l'architetto ticinese più famoso dai tempi del Borrimini. Secondo i biografi compie tutti i suoi studi sull'italico suolo (evidentemente perché pigro o incapace di parlare il tedesco o il francese). Da Borromini eredita, attualizzandolo, uno stile volgarotto e pronto a compiacere i potenti di turno. Solo che…
Ecco. Avete capito. L'opera in foto, completamente fuori scala e completamente fuori di senno - sproporzianata anche in confronto al lago - è il casinò di Campione d'Italia, enclave italiana in Svizzera. L'ecomostro, alto 70 metri è un pugno nell'occhio al buonsenso. L'ardua questione è decidere se il merda sia lui, o chi questo lavoro l'ha commisionato. L'autore dell'articolo propende per accusare il noto architetto ticinese. Perché è difficile essere migliori nel far cagare. Per qualche mistero, magari proprio grazie alla sua megalomania, diventa famoso, e costruisce i suoi insipidi e voglari palazzi un po' dappertutto nel mondo. Con particolare accanimento sul suolo italiano: Tubi che escono dal nulla che vorrebbero essere una chiesa (a Torino)
decorazioni interne che neanche nei film porno tedeschi degli anni '80
Torri che assomigliano ai vecchi aquedotti, ma più brutte ancora e con il nome profetico di "Torre di Moron" (in Svizzera)
I palazzi del geometra Fumagalli, sotto steroidi (in Corea del Sud)
E infine, è l'architetto che ha compiuto il miracolo: grazie a Botta, Milano è l'unica città che può vantare una stazione che assomiglia ad un'opera house e un'opera house che assomiglia ad una stazione (la Scala), è infatti lui ad averne curato il restauro, aggingendo una massa di cemento di cui nessuno sentiva il bisogno.
Il nostro simpatico amico procede indisturbato: sta infatti progettando la biblioteca centrale di Trento, un palazzo a forma di A (come ignoranza).
Il consiglio comunale si è recentemente opposto, Il palazzo sarebbe un altro casinò di campione, enorme, sproporzionato, alto più del doppio di ciò concesso dal piano regolatore.
insomma miei cari, un gran maestro del far cagare.
Questo mite popolo, svizzero perché conquistato e saccheggiato dai cantoni tedeschi intorno al 15° secolo (…gli è andata bene. fortunelli.), non ha mai prodotto nulla di interessante. Salvo qualche architetto. I più ricorderanno senza dubbio il Borromini, noto per le pesanti architetture barocche di Roma. Gusto estetico alambiccato e volgarotto, esattamente ciò di cui la Roma seicentesca sentiva più bisogno; naturale riflesso dello spirito di una città corrotta fino al midollo. Ma bisogna riconoscergli un buon senso delle proporzioni. E se fino ad oggi è ricordato, è proprio perché non l'ha mai fatta fuori dal vasino. Segue un esempio.
Il tempo passa (…) e finalmente nel 1943, nella punta meridionale del nostro ridente cantone, in una bella cittadina chiamata Mendrisio, nasce lui, Mario Botta, l'architetto ticinese più famoso dai tempi del Borrimini. Secondo i biografi compie tutti i suoi studi sull'italico suolo (evidentemente perché pigro o incapace di parlare il tedesco o il francese). Da Borromini eredita, attualizzandolo, uno stile volgarotto e pronto a compiacere i potenti di turno. Solo che…
Ecco. Avete capito. L'opera in foto, completamente fuori scala e completamente fuori di senno - sproporzianata anche in confronto al lago - è il casinò di Campione d'Italia, enclave italiana in Svizzera. L'ecomostro, alto 70 metri è un pugno nell'occhio al buonsenso. L'ardua questione è decidere se il merda sia lui, o chi questo lavoro l'ha commisionato. L'autore dell'articolo propende per accusare il noto architetto ticinese. Perché è difficile essere migliori nel far cagare. Per qualche mistero, magari proprio grazie alla sua megalomania, diventa famoso, e costruisce i suoi insipidi e voglari palazzi un po' dappertutto nel mondo. Con particolare accanimento sul suolo italiano: Tubi che escono dal nulla che vorrebbero essere una chiesa (a Torino)
decorazioni interne che neanche nei film porno tedeschi degli anni '80
Torri che assomigliano ai vecchi aquedotti, ma più brutte ancora e con il nome profetico di "Torre di Moron" (in Svizzera)
I palazzi del geometra Fumagalli, sotto steroidi (in Corea del Sud)
E infine, è l'architetto che ha compiuto il miracolo: grazie a Botta, Milano è l'unica città che può vantare una stazione che assomiglia ad un'opera house e un'opera house che assomiglia ad una stazione (la Scala), è infatti lui ad averne curato il restauro, aggingendo una massa di cemento di cui nessuno sentiva il bisogno.
Il nostro simpatico amico procede indisturbato: sta infatti progettando la biblioteca centrale di Trento, un palazzo a forma di A (come ignoranza).
Il consiglio comunale si è recentemente opposto, Il palazzo sarebbe un altro casinò di campione, enorme, sproporzionato, alto più del doppio di ciò concesso dal piano regolatore.
insomma miei cari, un gran maestro del far cagare.
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Commenti
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tl;dr
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tl;dr + vai a cagare
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scusami -, mi si è aperto solo metà post e ho moddownato, dopo mi si è riaperto il thread con le immagini e tutto il resto. leggerò dopo, ma affermo già da ora che quelle costruzioni sono fighe.
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si ho avuto qualche problema nel postarlo, ma ora dovrebbe esserci tutto.
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[-::post]il Borromini, noto per le pesanti architetture barocche di Roma. Gusto estetico alambiccato e volgarotto, esattamente quello di cui la Roma seicentesca sentiva il bisogno; naturale riflesso dello spirito di una città corrotta fino al midollo
ma vaffanculo
la lanterna di sant'ivo alla sapienza è una delle opere più commoventi del barocco italiano -
[-::post]
si ho avuto qualche problema nel postarlo, ma ora dovrebbe esserci tutto.
c'è tutto e ti avrei moddownato comunque.
sinceramente, questo richiamo alle proporzioni, al bisogno di costruire roba che si abbracci col resto del territorio, che rispetti la natura, ha un po' rotto il cazzo. questa becera etica architettonica sta rallentando la costruzione di città futuristiche che se ne inculano delle vecchie case demmerda al fine di agevolare il più possibile chi ci abita. evolviamoci, porcoddio. -
[Monorchide::post]
Proprio Botta Dice in un'intervista:[-::post]
c'è tutto e ti avrei moddownato comunque.
si ho avuto qualche problema nel postarlo, ma ora dovrebbe esserci tutto.
sinceramente, questo richiamo alle proporzioni, al bisogno di costruire roba che si abbracci col resto del territorio, che rispetti la natura, ha un po' rotto il cazzo. questa becera etica architettonica sta rallentando la costruzione di città futuristiche che se ne inculano delle vecchie case demmerda al fine di agevolare il più possibile chi ci abita. evolviamoci, porcoddio.«Penso che l'architettura debba trasformare la natura in cultura, il luogo geografico in territorio della memoria. Penso che qualsiasi edificio debba rispettare il contesto urbano e la sua storia, non essere un oggetto autonomo, per quanto bello ed emozionante, posato su un deserto intercambiabile». Il che sembra fuori moda oggi, soprattutto a Oriente. Che ne dice dell'ultima Biennale d'Architettura, diretta dalla giapponese Kazuyo Sejima? «Mi pare che cada proprio in questa trappola, anche se ha il merito di sottolineare le emozioni che certi spazi e certi elementi - l'acqua, il vapore, il fuoco - possono ancora suscitare, rinviando così all'architettura più nobile. Nonostante questa sua lettura poetica, Sejima vede l'architettura come un oggetto avulso dal contesto sociale, dagli equilibri ambientali, dalle risorse energetiche... Così la Biennale sconfina in altre discipline. E quando gli architetti si mettono a fare gli artisti sono un po' patetici»
per me trolla fortissimo. -
tldr
we chi sono i figli di puttana che hanno tirato giù? scommetto che neanche in tutta la loro carriera avranno prodotto un post anche solo la metà interessante di quello che ci ha regalato -
qualcuno faccia quel che s'ha da fare con photoshop -
guarda che è partito affossato coglionazzo
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è partito a 0.
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rodolfo attendo scuse ufficiali (scritte con la cacarella sulla lingua di chukie)
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quoto maz, il thread è interessante a parte la trollata di monorchide, che notoriamente non capisce un cazzo di architettura e se non fosse per monovaia non riuscirebbe manco ad ordinare una birra
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trollata che? tua sorella morta in grembo a quella puttanazza di tua ma'.
potete parlare quanto volete sull'estetica di quei palazzoni, e mi terrei ben distante da postare opinioni se non di gusto personale, perché di architettura è vero, non me ne intendo, però le frasi e le parole tipo[-::post]completamente fuori scala e completamente fuori di senno - sproporzianata anche in confronto al lago
[-::post]L'ecomostro
hanno rotto il cazzo abbondantemente. -
eh, pensala così. bravo.
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il progetto della biblioteca è effettivamente orrido, così come il casinò e il palazzo koreano ma il resto non mi sembra male (specialmente la Scala e la chiesa/pilone)
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[maskone::post]
[Monorchide::post]eh, pensala così. bravo.
oh non fare il permaloso
ma no, è che già confondere abusivismo con architettura brutta è da mongoloidi.
a me sta bene giudicarle un pugno in un occhio, o semplicemente brutte in base ai propri gusti personali, però non c'è bisogno di tirare in ballo il lago vicino, o i colori attorno della natura, o le proporzioni, o quel che volete quando l'edificazione è stata approvata e magari all'interno l'edificio è funzionale a ciò per cui è adibito.
che cazzo di discorso è? allora restiamo ai tempi dei nuragici e abitiamo nelle case di pietra, che fanno tanto tanto amicizia col paesaggio circostante. -
stronzate a buccia
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[Monorchide::post]a me sta bene giudicarle un pugno in un occhio, o semplicemente brutte in base ai propri gusti personali, però non c'è bisogno di tirare in ballo il lago vicino, o i colori attorno della natura, o le proporzioni, o quel che volete quando l'edificazione è stata approvata e magari all'interno l'edificio è funzionale a ciò per cui è adibito.
che cazzo di discorso è?
chiedi a morella che mi pare sia proprio il suo campo, ma se non erro c'è una correlazione precisa tra la brutta architettura e le brutte persone: è una corrispondenza a due vie: prima via, in un palazzone senz'aria nè luce vanno ad abitare i poveri che non si possono permettere di meglio. Seconda via, da quel substrato nascono persone che non hanno la percezione che ci sia qualcosa di meglio a cui ambire, e languono nel loro slum: in sostanza, la brutta architettura produce brutta gente.