I film che vedremo (forse) nel 2012

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Commenti

  • PaguroPagano
    PaguroPagano è proprio un bravo ragazzo / je puzza er culo de cazzo
    ma scusate qualcuno ha avvisato JoeMenarca dell'evidente plagio?
  • si si adesso gli mando una lettera
  • [gonzokampf::post]La casa 1: stupendo.
    La casa 2: meh. Nel senso che si pone con un rifacimento del primo film, senza apportare novità rilevanti: il primo e il secondo risultano fra loro interscambiabili.

    secondo me la casa 2 è molto meglio, c'è un ritmo assurdo sin da subito e ci sono trovate registiche merdavigliose
  • KILLING THEM SOFTLY (USA 2012)

    attenzione attenzione, si tratta di un film già bollato da molti come popò e che invece io non ho trovato malaccio. ok, è fotograficamente un po' asfittico. ok alcuni occhialuti hanno rilevato che la ridda di allusioni alla politica non è così profonda come a loro piacerebbe. purtroppo non si sono resi conto che queste allusioni non sono che un contrappunto al pensiero cosciente del protagonista (bren pits) non una lettura critica di questa ceppa. è un semplice lavoro di cut & paste che intervalla le vicende del nostro, un personaggio non esattamente tridimensionale ma in definitiva divertente e abbastanza riuscito. anche i dialoghi lunghi, con digressioni involontarie, meschinerie varie, fanno pensare a tarantino epperò hanno una funzione un po' diversa a cui il film riesce a rendere giustizia (salvo gandolfini che secondo me è un capitolo aperto e mal chiuso). il tutto senza eccessive pretese. insomma, non c'è dubbio che l'opera rischi in più punti lo scivolone nel cagare, eppure ho apprezzato la signorilità con cui il regista evita il peggio, grazie ad un ritmo buono e un intreccio non troppo inutilmente sofisticato (come è di moda da anni nel genere).
    vedibile se non proprio consigliabile. non gli dò più di un 6 per evidenti difetti, ma è un 6 pieno.
  • gonzokampf
    modificato 16 gennaio 2014

    Jagten - Il sospetto,Thomas Vinterberg (2012)

    -------contiene anticipazioni sulla trama (spoiler)---------------

    Sarà che il tema della perversa perpetuità della colpa è uno di quelli che non manca di accendermi, sarà che mads mikkelsen è un attore di Cristo, ma è innegabile che Vinterberg, pur cimentandosi in tematiche non del tutto nuove, realizza la quadratura del cerchio per quanto riguarda il dosaggio dei toni.
    Il meccanismo drammaturgico si avvia infatti senza che ci sia un personaggio davvero negativo che scateni la shitstorm: la direttrice segue le direttive, i genitori intendono proteggere i figli, nessuno agisce con lo scopo preciso di fare danni. Sono ovvie le ricadute positive in termini di credibilità e potenza della vicenda.
    Per non parlare del finale: ti illudi per un momento che il regista abbia svalvolato sul melenso/edificante, e invece... occhio che il titolo originale spoilera parecchio.

    Menzione d'onore anche al fatto che si tratti di uno dei pochi film con bambini dove due minuti non senti l'impellente desiderio di emulare Erode per colpa dei piccoli interpreti.

    Si tratta di una prova complessivamente più matura, equilibrata e consapevole di Festen (che del resto tutti ascrivono a lars von trier, e che comunque non mi entusiasmò), per me uno dei migliori film usciti (forse) nel 2012, diciamo tipo al 6° post.
  • [rashid::post]killer joe

    vogliamo parlare del finale?
  • [Pacciani::post][rashid::post]killer joe

    vogliamo parlare del finale?
    Io ricordo solo il pollo.
  • mi domandavo se alla fine la signorina spara a tutti oppure no. signorina di cui mi sono un po' innamorato.
    [gonzokampf::post]Io ricordo solo il pollo.

    ecco, dico. togli gli ultimi venti minuti e salta fuori un film che sarebbe potuto essere stato girato in italia. non è vero, però facciamo finta di sì.
    ambientato in qualche regione ad alto tasso di miseria, il figlio un cassaintegrato, joe sarebbe un camorrista, mutui, poi la truffa all'assicurazione. sarebbe saltato fuori un film di denuncia amaro come i nostri registi li sanno fare. il finale sarebbe stato melodrammatico, con tutti che piangono morendo e un crescendo di archi.
    a nessuno sarebbe venuto in mente di fare joe come joe è nel film.
    perché dico questo? perché dicono, in america hanno più soldi per fare i film sopra le righe ecco perché noi giriamo tutto nel tinello. se ci sono più soldi in un film è solo per fare le storie dei mafiosi.
    la scena del pollo è quello che noi non abbiamo nel cinema italiano.
  • System
    modificato 28 febbraio 2014
  • Il Grande Gatsby, Baz Luhrmann (2012)

    [rashid::post]Il Grande Gatsby: prima parte molto bella, seconda parte noiosa e stinfia
    Sono d'accordo.
    [rashid::post]praticamente son due film diversi.
    In realtà no, anzi i pregi della prima parte comportano i difetti della seconda, e viceversa.
    [isterico A metano::post]recensione del grande gatsby uscita per studio che come ogni recensione di bernocchi vale la pena essere letta

    Il Grande Gatsby risulta incredibilmente posticcio, finto, anche se è evidente che il modello di riferimento visivi del film è proprio il già citato film del 1974, girato in set ovviamente reali, siti in gran parte a Newport, Rhode Island. Qui nulla è vero, niente riesce a rimanere sullo schermo più di sette secondi senza che sia poi investito da una valanga di CGI pochissimo compatibile con ciò che di reale è sul set. A questo si va ad aggiungere un grave problema estetico. In questi ultimi anni il gusto di Luhrmann è fatto via via sempre più greve, ma qui si pende verso il cafone. è l'inutile 3D postprodotto, utile per i titoli di testa e coda interamente in grafica fintamente decò, che serve per un grande classico dei film che non sanno come sfruttare la tridimensionalità: la nevicata.
    Vabbè e Bernocchi non ci ha capito un cazzo, andiamo avanti.
    Luhrman non è cafone, ma arriva al pop attraverso tutta una serie di scelte estetiche ben precise: la costruzione della scena è precisa e sicura, e abbondano anche le citazioni al post-deco, in particolar modo a Lusia Popenko e al The Singing Butler di Jack Vettriano.

    Un aspetto positivo è che nel film di Luhrmann - in teoria fedelissimo rispetto al testo originale - non si pone neanche il problema del confronto con il corrispettivo letterario, diciamo che il rapporto è un po' come quello intercorrente fra Sherlock Holmes e chessò, Basil L'Investigatopo.
  • THE IMPOSTER (2012)

    ma ragazzi nessuno ha visto sta roba? dico subito che è ok, nel senso vale la pena. che piaccia tanto o poco dipende.
    si tratta dell'incredibile storia di un simulatore, di cui non faccio il nome perché in realtà è molto famoso ed è meglio che le info ve le leggiate solo a posteriori, insomma un documentario realizzato come un film (non lontano come genere da quell'altro di herzog). se facessi una sinossi rovinerei la sorpresa a chi, come me, di questa storia (vera) non sapeva un cazzo. naturalmente strada facendo chi ha un po' di occhio clinico capisce bene che cosa è accaduto anche un po' prima che venga raccontato, comunque sia i punti a favore di questo film sono i seguenti:
    1) fotografia ottima di luoghi texani a un tempo belli e orrendi
    2) parti ricostruite se non ben fatte almeno avvincenti
    3) zero sentimentalismo - e questo stupisce abbastanza
    personalmente lo consiglio, e gli do un bel 7 e mezzo. la storia è un po' disturbante, specie per chi non ha confidenza con gli aspetti meno scontati di certe affezioni mentali. forse un tantino sensazionalistico.
  • [rodolfo::post]
    se saremo disposti a vedere un film in gran parte prevedibile (personaggi standard, morti standard, tabella di marcia standard) alla fine potremmo essere premiati con una parabola che non è poi da buttar via. belli alcuni luoghi, adatti alla metafora. peccato per alcune scene aggiustate al computer e gli avversari, rappresentati in maniera un tantino fantasiosa. però alla fine sta in piedi. da 1 a 10 gli darei un 6 più.
    ci ho ripensato ed ero stato troppo generoso, non so bene perché. scenderei a 5 emmezzo.
  • [rodolfo::post]insomma un documentario realizzato come un film
    Che cristo significa.
  • massì un docufilm, che cazzo ti devo dire. interviste ai personaggi reali e nel frattempo scene girate con tutti i crismi con attori. tutti i crismi significa movimenti camera, cambi, effetti speciali esattamente come in una regia cinematografica.
  • gonzokampf
    modificato 2 gennaio 2016
    rodolfo::1683017
    (salvo gandolfini che secondo me è un capitolo aperto e mal chiuso)
    Gandolfini dovrebbe rappresentare l'opposto rispetto a Pitt: è l'es completamente dominato dalle sue pulsioni istintuali, in contrapposizione al superego, in grado invece di elaborare strutture repressive complesse.
    Per me arriva a qualcosa di più della sufficienza grazie a un paio di scene esteticheggianti e assolutamente fuori luogo nell'economia complessiva della narrazione (l'omicidio di Liotta).
    francesco::1542303

    Millennium - Uomini che odiano le donne - David Fincher diocane mi fiondo in sala
    Un celebre giornalista (d. craig), a seguito di una condanna per diffamazione, si trova costretto ad indagare su un delitto avvenuto quarant'anni fa in seno ad una potente famiglia di industriali.
    E' strano, di questo giallo centrale sembra non interessi nulla a nessuno, a Fincher meno di tutti, visto che fino al finale lo racconta praticamente con la stessa verve di una puntata di Matlock - ci vengono mostrati un paio di flashback virati in seppia e un sacco di gente che parla, parla, tanto che persino il twist è affidato a un dialogo su una panchina.
    Molto meglio la cornice della problematica punk - in realtà copre quasi la metà dell'imponente minutaggio - dove furoreggia una Kate Mara nel ruolo della vita, tanto da mangiarsi agevolmente l'imbolsito Craig.
    E' in questa narrazione che troviamo il miglior Fincher, e alla fine quasi ci dimentichiamo che si ricollega al main plot senza alcuna connessione necessaria.
    Una incongrua confessione di lusso, impreziosita dalla colonna sonora di Reznor e Ross con Enya e il remix industrial di Immigrant Song, per quello che alla fine è un romanzetto del Camilleri svedese*.


    * Anni fa avevo letto qualcosa di decente di un certo Larsson, ma si trattava di Bjorn, non di Stig.
  • gonzokampf::1742205
    Gandolfini dovrebbe rappresentare
    non mi ricordo più assolutamente NIENTE di questo film e sono preoccupato