Il Silenzio Dei Porci Fallocrati

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Commenti

  • Rubino
    Rubino Fuso Freddamente
    dulcamara io sarei anche in parte d'accordo con te, ma non trovi che il tuo post possa funionare anche così:

    [dulcamara::post]
    Non è che ho conosciuto solo psicopatici, però credo che un filo di psicopatia sia presente in tutti. E soprattutto di poca chiarezza, di tortuosità: insicurezze mascherate da eccessiva sicurezza, desiderio di controllo, strategie contorte...

    Il tuo amico scotto (se scrive ancora sul suo blog come un tempo) è un esempio abbastanza classico: al primo racconto di un appuntamento con una donna piena di difetti grotteschi ridi e dici ahah che forte questo tizio, al quinto dici vabè, al decimo ti chiedi ma non farebbe meglio a uscire con una che non disprezza, così per cambiare?
    E in realtà te lo spieghi se inverti i fattori: non è che tutte le donne sono delle povere mentecatte psicopatiche da mettere alla gogna, è lui che continua a non trovarne nessuna simile alla sua idea platonica di donna (che ovviamente non troverà mai riscontro nella realtà) e le sbeffeggia per esorcizzarle
  • il bruko
    il bruko femminile molto singolare
    non so e' che e' un argomento che ti accende cosi' tanto che a volte mi chiedo se per te non sia lo stesso: non e' che tutte le donne sono delle pazze psicotiche manipolatrici, sei tu che continui a non trovarne una che non lo sia e a questo punto mi chiedo se non sia perche' sono il tipo di donna che trovi attraente, perche' forse per te il conflitto e' una parte vitale in una relazione, molto piu' dello stare assieme sereni a guardarsi un film alla tele mangiando patatine dal sacchetto.
    La cosa che trovo abbastanza divertente e' quando non riesci a puntare su te stesso lo stesso strumento di analisi che usi con gli altri, quando boh... a me sembra evidente che si tratti di un caso lampante di "specchio riflesso".

    Pero' trovo sempre piacevole leggerti, per cui per me e' ok.
  • Dulcamara
    Dulcamara cocco bbello cocco fresco coccoh!
    si rubi, ma scotto viene giustamente preso a banane in faccia, una donna viene esaltata
  • IL Tubone
    IL Tubone un solido problematico
    [il bruko::post]dulcamara, a volte mi chiedo quali siano le figure femminili con cui hai avuto a che fare nella tua vita e mi vengono in mente solo scene di Jurassic Park
  • Rubino
    Rubino Fuso Freddamente
    [dulcamara::post]ma scotto viene giustamente preso a banane in faccia, una donna viene esaltata


    veramente anche la donna in questione io la



    no, niente
  • psaico

    Prendiamo una frase così: Gli uomini uccidono le donne. È una generalizzazione spaventosa: la stragrande maggioranza degli uomini non uccidono le donne. Eppure a una frase così succede di reagire con assai minor indignazione e minor sorpresa di quanto la statistica consentirebbe. Non dico delle donne, che sanno bene che cosa vuol dire la frase.
    Ma gli uomini, anche se la statistica dice che in Italia, non so, uno su 400 mila ammazza una donna in un anno, ammetteranno di sentire confusamente come mai uomini ammazzano donne.

    L’uomo è cacciatore, si dice: il cacciatore gode di scovare la preda, inseguirla, braccarla, catturarla - e farla finita. Al centro del millenario addestramento dell’uomo maschio sta il desiderio, e la certezza del diritto naturale, di possedere la donna. E’ una metà della cosa: prendi la donna, la chiudi a chiave, la usi, la fai figliare e lustrare stivali, la bastoni ogni tanto, perché non si distragga dall’obbedienza, come fai con gli altri animali addomesticati. L’altra metà della cosa sta nella sensazione che la “tua” donna ti sfugga, anche quando l’hai riempita di botte e di moine, che il diritto di possederla è eluso da un’impossibilità. Non c’è carceriere che possa voltare le spalle tranquillamente al suo prigioniero. Non c’è prigioniero più irriducibile della donna.
    L’uomo avverte con offesa, paura, vergogna questo scacco indomabile, e al suo fondo una propria inferiorità sessuale, un piacere pallido rispetto a quelloche immagina sconfinato e astratto della donna - la sua capacità di puttana - e, quando si persuada di averla perduta e di non poter più vivere senza di lei, la uccide.
    Lui, mediamente, vive: a volte tenta il suicidio, per lo più lo manca. Dice: “Sono incapace di intendere e di volere, perciò l’ho ammazzata”. L’altroieri le diceva: “Sono pazzo d’amore per te”. Voleva dire: “Sono incapace d’intendere e di volere, perciò ti amo”. Vivrà, compiangendosi, nel ricordo di lei, ormai soltanto sua - e comunque di nessun altro.
    Ho scritto questa orrenda cosa: non perché non veda che è grossolanamente orrenda, ma perché penso che si avvicini alla verità. E’ una di quelle che si dicono male con le parole, dunque si preferirà fare un vuoto - un raptus, un’uscita da sé di cui non resterà memoria - e puntare sulle attenuanti generiche. Specifiche, fino a ieri, quando ammazzare una donna, specialmente la “propria” donna, era poco meno di un atto onorevole. La disparità, in questo campo, è senza uguali. Di fatto, perché le donne che ammazzano il “loro” uomo sono così rare da far leggere due volte la notizia, per controllare che non sia un benedetto errore del titolista - trafiletti, del resto. E di diritto e perfino di lessico, perché la parola era una sola, finora, a designare l’ammazzamento coniugale, uxoricidio, l’uccisione della moglie.
    Il nuovo conio di “femminicidio” non è un puntiglio rivendicativo, è l’adeguamento stentato della lingua e della legge a una stortura di millenni. A meno che non fosse esaltata, che è l’altra faccia dell’avvento dell’amore romantico, gran rivoluzione in cui, nella nostra parte di mondo, si mescolarono la considerazione arcaica della donna forte e ribelle e infine domata in Grecia, e la nuova tenerezza che volle risarcirne l’inferiorità nel cristianesimo. Strada facendo, l’amore cavalleresco si conquistò uno spazio formidabile, e la donna dell’ideale non poté toccarsi nemmeno con un fiore - quanto alla reale, aveva il suo daffare, e non l’ha mai smesso: bella storia, grandiosamente rovesciata in amori così mirabili da indurre l’uomo ad ammazzarla, l’amata, e diventare così un eroe romantico, o un grande delinquente espressionista, o almeno un poveretto da compatire, per aver tanto sovrumanamente amato.
    L’uomo che uccide la “sua” donna compie il più alto sacrificio di sé, in tutta una sublime tradizione artistica e letteraria, più che se ammazzasse sé per amore. E solo oggi, e faticosamente, ci si divincola da questo inaudito retaggio di ammirazione e commiserazione per l’uomo che uccide per amore, e lo si vede nella sua miserabile piccineria. E gli si vede dietro la moltitudine di ometti “tranquilli”, “perbene” - sono sempre questi, all’indomani, gli aggettivi dei vicini - che pestano con regolarità mogli e fidanzate e amanti e prostitute e figlie, le tormentano, le insultano e ricattano e spaventano e violentano. Panni sporchi di famiglia. Pressoché tutti gli omicidi che ho incontrato in galera - dov’ero loro collega - avevano ammazzato donne: la “loro”, o prostitute, dunque di nessuno, dunque di tutti. Vi passa la voglia di simpatizzare per Otello e Moosbrugger, per la Sonata a Kreutzer o per l’Assassino speranza delle donne.
    Le statistiche oscillano: viene ammazzata una donna, in Italia, ogni due giorni, ogni tre, secondo le più ottimistiche. Se le donne non fossero il genere umano, la parte decisiva del genere umano, e venissero guardate per un momento come un’etnia, o un gruppo religioso, o una preferenza sessuale, non se ne potrebbe spiegare l’inerzia di fronte alla persecuzione, la rinuncia a un’autodifesa militante. Questo varrebbe fin dal genocidio delle bambine prima e dopo la nascita in tanta parte del mondo, che è sì altra cosa ma strettissimamente legata. Quel titolo, Uomini che odiano le donne, è diventato proverbiale scendendo da un nord civile e favoloso come la Svezia, una tremenda rivelazione. L’Italia, come le succede, si batte per il record, spinta dalla rapidità febbricitante dei suoi cambiamenti, dal ritardo alla rivalsa, e oggi le deplorazioni internazionali contro il femminicidio ci mettono assieme al Messico di Ciudad Juarez.
    Oggi si parla di questo, ci si informa. E’ molto importante. Sono due gli strumenti decisivi per affrontare l’assassinio delle donne (e gli stupri, le persecuzioni, le botte, le minacce e le vite di paura): la polizia - e le leggi - e la cultura. La polizia femminile è il più significativo progresso del nostro Stato (e dell’Afghanistan). I due strumenti non sono, come si pensa, agli antipodi, una che arriva dopo il fatto, l’altra che lo previene da molto lontano. Vanno assieme, per prevenire da vicino e da lontano, e per sanzionare, materialmente e moralmente. Escono libri - l’ultimo che ho visto è Il silenzio degli uomini, di Iaia Caputo, Feltrinelli. Joanna Bourke, Stupro. Storia della violenza sessuale (Laterza), sciorina un repertorio impressionante di fantasie maschili passate per scienza e legge. La Rai ha programmi nuovi ed efficaci. Su Rai 3 “Amore criminale”, ora condotto da Luisa Ranieri, ha raccontato decine di storie di donne uccise, storie di persone altrimenti gelate in un numero statistico, ognuna a suo modo terribile.
    Da oggi Rai 1 trasmette quattro film contro le violenze sulle donne, di Liliana Cavani, Margarethe von Trotta e Marco Pontecorvo. Nel web sono ormai numerosi i siti che aggiornano fedelmente e discutono le notizie sulle donne assassinate, rinvenute, quando ci arrivano, dentro le cronache locali. Ci sono gruppi di uomini che hanno deciso di parlare di sé, come l’associazione “Maschile plurale”. Torno all’inizio. Noi uomini, se appena siamo capaci di ricordarci del modo in cui siamo stati iniziati, e non ci dichiariamo esonerati, sappiamo che cos’è la voglia frustrata o vendicativa o compiaciuta di malmenare e vessare le donne e la loro libertà. Lo sappiamo, come Endrigo quando passava da via Broletto, al numero 34, dove dorme l’amore mio. Non si sveglierà. Proprio sotto il cuore c’è un forellino rosso, rosso come un fiore.
  • il bruko
    il bruko femminile molto singolare
    Rubino non mettere in mezzo scotto.
  • Rubino
    Rubino Fuso Freddamente
    psaico deve esssere Sofri jr. che lurka asphalto
  • Dulcamara
    Dulcamara cocco bbello cocco fresco coccoh!
    [il bruko::post]e' che e' un argomento che ti accende cosi' tanto


    ahah, ma mica tanto sai. Ne parlavo in privato con un'asphaltita poco tempo fa, mi diceva che per lei ero un MISOGINO AUTENTICO! Le ho dovuto far presente che su asphalto porto più che altro avanti il personaggio. Inoltre tu sei ricapitata qui da una settimana, ma non so se negli ultimi boh, trenta mesi? mi sia mai capitato di dire qualcosa di antifemminista o di semplicemente relativo alle donne.

    [il bruko::post]sei tu che continui a non trovarne una che non lo sia e a questo punto mi chiedo se non sia perche' sono il tipo di donna che trovi attraente, perche' forse per te il conflitto e' una parte vitale in una relazione, molto piu' dello stare assieme sereni a guardarsi un film alla tele mangiando patatine dal sacchetto.


    guarda, mi sposo a giugno, fai tu.
  • Rubino
    Rubino Fuso Freddamente
    [il bruko::post]Rubino non mettere in mezzo scotto.


    in realtà il senso del mio post voleva essere molto simile al senso del tuo (lo specchio riflesso di cui sopra). Questo è uno di quei conflitti nei quali non voglio entrare, perché ci sono passato, da una parte e dall'altra e mi sembra sciocco.
    Per questo da una parte sono d'accordo con dulcamara quando dice di ignorare certi eccessi estemporanei come unico rimedio all'idiozia. Il fatto delle violenze sulle donne è un po' come il bullismo: c'è sempre stato ed è sempre stato un fenomeno endemico di certe subculture, farne una peculiarità dei nostri tempi serve a non capirlo e non giova a contrastarlo.
  • in chiesa ?
  • IL Tubone
    IL Tubone un solido problematico
    LOAL
  • [Rubino::post]Il fatto delle violenze sulle donne è un po' come il bullismo: c'è sempre stato ed è sempre stato un fenomeno endemico di certe subculture, farne una peculiarità dei nostri tempi serve a non capirlo e non giova a contrastarlo.

    e allora perché il potere politico/mediatico lo sta amplificando? per sostituire il conflitto di genere al conflitto di classe?
  • il bruko
    il bruko femminile molto singolare
    [dulcamara::post]Inoltre tu sei ricapitata qui da una settimana, ma non so se negli ultimi boh, trenta mesi? mi sia mai capitato di dire qualcosa di antifemminista o di semplicemente relativo alle donne.
    allora ti ringrazio per aver reso il mio ritorno su asphalto meno disorientante di quanto non sia. Tra gente nuova con nomi simili a quelli di gente vecchia e gente vecchia con nick nuovi un po' mi perdo.

    [dulcamara::post]guarda, mi sposo a giugno, fai tu.
    ma evviva! congratulazioni!
  • [Rubino::post]
    ma questo si può applicare ai rapporti interpersonali in generale, a prescindere dal genere, dall'età e dalla cultura.


    e' vero, ma le donne sono piu' facili da menare (parlo per esperienza).

    [dulcamara::post]
    La tua amica topodifogna (se scrive ancora sul suo blog come un tempo) è un esempio abbastanza classico: al primo racconto di un appuntamento con un uomo pieno di difetti grotteschi ridi e dici ahah che forte questa tizia, al quinto dici vabè, al decimo ti chiedi ma non farebbe meglio a uscire con uno che non disprezza, così per cambiare?


    sono d'accordo pero' secondo me non e' bello citare una che non e' su asphalto.
    ma propongo un compromesso: perche' non la inviti ad iscriversi ad asphalto?
  • Dulcamara
    Dulcamara cocco bbello cocco fresco coccoh!
    [scotto::post]in chiesa ?


    sì. Io in abito bianco

    [il bruko::post]ma evviva! congratulazioni!


    ;)
  • uaz uaz dolcemara e scommetto che sei cattolicone ma in modo anarchico
  • Rubino
    Rubino Fuso Freddamente
    [freakout::post]e allora perché il potere politico/mediatico lo sta amplificando? per sostituire il conflitto di genere al conflitto di classe?


    dici sul serio? non me n'ero accorto che qualcuno stesse amplificando qualcosa.

    [dulcamara::post]mi sposo a giugno


    congrats

  • Dulcamara
    Dulcamara cocco bbello cocco fresco coccoh!
    [scotto::post]uaz uaz dolcemara e scommetto che sei cattolicone ma in modo anarchico


    no, per la verità sono stato satanista fino a poco tempo fa, poi arrivavo alle messe nere e si scopriva all'ultimo momento che la tipa non era vergine. Facile, quando le cerchi tra le sciampiste. E poi c'erano sempre casini: la villa abbandonata dove celebrare il rito era piena di giovinastri tipo pacciani che facevano i rave, la tintoria non mandava mai indietro i cappucci neri per tempo e una volta me ne ha fatti scolorire un paio. Cosa facevo, andavo alla messa nera col cappuccio grigio?
    Così li ho piantati e sono diventato raeliano, ma tempo di aver capito cosa cazzo fosse un raeliano, ho conosciuto un buddista ed eccomi lì a sgranare rosari di legno.

    Insomma, una fatica.
  • [psaico::post]Prendiamo una frase così: Gli uomini uccidono le donne. È una generalizzazione spaventosa: la stragrande maggioranza degli uomini non uccidono le donne. Eppure a una frase così succede di reagire con assai minor indignazione e minor sorpresa di quanto la statistica consentirebbe. Non dico delle donne, che sanno bene che cosa vuol dire la frase.
    Ma gli uomini, anche se la statistica dice che in Italia, non so, uno su 400 mila ammazza una donna in un anno, ammetteranno di sentire confusamente come mai uomini ammazzano donne.

    L’uomo è cacciatore, si dice: il cacciatore gode di scovare la preda, inseguirla, braccarla, catturarla - e farla finita. Al centro del millenario addestramento dell’uomo maschio sta il desiderio, e la certezza del diritto naturale, di possedere la donna. E’ una metà della cosa: prendi la donna, la chiudi a chiave, la usi, la fai figliare e lustrare stivali, la bastoni ogni tanto, perché non si distragga dall’obbedienza, come fai con gli altri animali addomesticati. L’altra metà della cosa sta nella sensazione che la “tua” donna ti sfugga, anche quando l’hai riempita di botte e di moine, che il diritto di possederla è eluso da un’impossibilità. Non c’è carceriere che possa voltare le spalle tranquillamente al suo prigioniero. Non c’è prigioniero più irriducibile della donna.
    L’uomo avverte con offesa, paura, vergogna questo scacco indomabile, e al suo fondo una propria inferiorità sessuale, un piacere pallido rispetto a quelloche immagina sconfinato e astratto della donna - la sua capacità di puttana - e, quando si persuada di averla perduta e di non poter più vivere senza di lei, la uccide.
    Lui, mediamente, vive: a volte tenta il suicidio, per lo più lo manca. Dice: “Sono incapace di intendere e di volere, perciò l’ho ammazzata”. L’altroieri le diceva: “Sono pazzo d’amore per te”. Voleva dire: “Sono incapace d’intendere e di volere, perciò ti amo”. Vivrà, compiangendosi, nel ricordo di lei, ormai soltanto sua - e comunque di nessun altro.
    Ho scritto questa orrenda cosa: non perché non veda che è grossolanamente orrenda, ma perché penso che si avvicini alla verità. E’ una di quelle che si dicono male con le parole, dunque si preferirà fare un vuoto - un raptus, un’uscita da sé di cui non resterà memoria - e puntare sulle attenuanti generiche. Specifiche, fino a ieri, quando ammazzare una donna, specialmente la “propria” donna, era poco meno di un atto onorevole. La disparità, in questo campo, è senza uguali. Di fatto, perché le donne che ammazzano il “loro” uomo sono così rare da far leggere due volte la notizia, per controllare che non sia un benedetto errore del titolista - trafiletti, del resto. E di diritto e perfino di lessico, perché la parola era una sola, finora, a designare l’ammazzamento coniugale, uxoricidio, l’uccisione della moglie.
    Il nuovo conio di “femminicidio” non è un puntiglio rivendicativo, è l’adeguamento stentato della lingua e della legge a una stortura di millenni. A meno che non fosse esaltata, che è l’altra faccia dell’avvento dell’amore romantico, gran rivoluzione in cui, nella nostra parte di mondo, si mescolarono la considerazione arcaica della donna forte e ribelle e infine domata in Grecia, e la nuova tenerezza che volle risarcirne l’inferiorità nel cristianesimo. Strada facendo, l’amore cavalleresco si conquistò uno spazio formidabile, e la donna dell’ideale non poté toccarsi nemmeno con un fiore - quanto alla reale, aveva il suo daffare, e non l’ha mai smesso: bella storia, grandiosamente rovesciata in amori così mirabili da indurre l’uomo ad ammazzarla, l’amata, e diventare così un eroe romantico, o un grande delinquente espressionista, o almeno un poveretto da compatire, per aver tanto sovrumanamente amato.
    L’uomo che uccide la “sua” donna compie il più alto sacrificio di sé, in tutta una sublime tradizione artistica e letteraria, più che se ammazzasse sé per amore. E solo oggi, e faticosamente, ci si divincola da questo inaudito retaggio di ammirazione e commiserazione per l’uomo che uccide per amore, e lo si vede nella sua miserabile piccineria. E gli si vede dietro la moltitudine di ometti “tranquilli”, “perbene” - sono sempre questi, all’indomani, gli aggettivi dei vicini - che pestano con regolarità mogli e fidanzate e amanti e prostitute e figlie, le tormentano, le insultano e ricattano e spaventano e violentano. Panni sporchi di famiglia. Pressoché tutti gli omicidi che ho incontrato in galera - dov’ero loro collega - avevano ammazzato donne: la “loro”, o prostitute, dunque di nessuno, dunque di tutti. Vi passa la voglia di simpatizzare per Otello e Moosbrugger, per la Sonata a Kreutzer o per l’Assassino speranza delle donne.
    Le statistiche oscillano: viene ammazzata una donna, in Italia, ogni due giorni, ogni tre, secondo le più ottimistiche. Se le donne non fossero il genere umano, la parte decisiva del genere umano, e venissero guardate per un momento come un’etnia, o un gruppo religioso, o una preferenza sessuale, non se ne potrebbe spiegare l’inerzia di fronte alla persecuzione, la rinuncia a un’autodifesa militante. Questo varrebbe fin dal genocidio delle bambine prima e dopo la nascita in tanta parte del mondo, che è sì altra cosa ma strettissimamente legata. Quel titolo, Uomini che odiano le donne, è diventato proverbiale scendendo da un nord civile e favoloso come la Svezia, una tremenda rivelazione. L’Italia, come le succede, si batte per il record, spinta dalla rapidità febbricitante dei suoi cambiamenti, dal ritardo alla rivalsa, e oggi le deplorazioni internazionali contro il femminicidio ci mettono assieme al Messico di Ciudad Juarez.
    Oggi si parla di questo, ci si informa. E’ molto importante. Sono due gli strumenti decisivi per affrontare l’assassinio delle donne (e gli stupri, le persecuzioni, le botte, le minacce e le vite di paura): la polizia - e le leggi - e la cultura. La polizia femminile è il più significativo progresso del nostro Stato (e dell’Afghanistan). I due strumenti non sono, come si pensa, agli antipodi, una che arriva dopo il fatto, l’altra che lo previene da molto lontano. Vanno assieme, per prevenire da vicino e da lontano, e per sanzionare, materialmente e moralmente. Escono libri - l’ultimo che ho visto è Il silenzio degli uomini, di Iaia Caputo, Feltrinelli. Joanna Bourke, Stupro. Storia della violenza sessuale (Laterza), sciorina un repertorio impressionante di fantasie maschili passate per scienza e legge. La Rai ha programmi nuovi ed efficaci. Su Rai 3 “Amore criminale”, ora condotto da Luisa Ranieri, ha raccontato decine di storie di donne uccise, storie di persone altrimenti gelate in un numero statistico, ognuna a suo modo terribile.
    Da oggi Rai 1 trasmette quattro film contro le violenze sulle donne, di Liliana Cavani, Margarethe von Trotta e Marco Pontecorvo. Nel web sono ormai numerosi i siti che aggiornano fedelmente e discutono le notizie sulle donne assassinate, rinvenute, quando ci arrivano, dentro le cronache locali. Ci sono gruppi di uomini che hanno deciso di parlare di sé, come l’associazione “Maschile plurale”. Torno all’inizio. Noi uomini, se appena siamo capaci di ricordarci del modo in cui siamo stati iniziati, e non ci dichiariamo esonerati, sappiamo che cos’è la voglia frustrata o vendicativa o compiaciuta di malmenare e vessare le donne e la loro libertà. Lo sappiamo, come Endrigo quando passava da via Broletto, al numero 34, dove dorme l’amore mio. Non si sveglierà. Proprio sotto il cuore c’è un forellino rosso, rosso come un fiore.


    ma chi e'?
    (ho controllato l'orario del post, non ero io.)

    [dulcamara::post]Inoltre tu sei ricapitata qui da una settimana, ma non so se negli ultimi boh, trenta mesi? mi sia mai capitato di dire qualcosa di antifemminista o di semplicemente relativo alle donne.


    se ne deduce che bruko ha l'effetto di farti odiare le donne.
  • Dal feisbuc di Melissa P




    Magnamo tranquilli.
  • brullo nulla
    brullo nulla vieni qui che ti faccio l'amore degli uomini
    [il bruko::post] non e' che tutte le donne sono delle pazze psicotiche manipolatrici, sei tu che continui a non trovarne una che non lo sia e a questo punto mi chiedo se non sia perche' sono il tipo di donna che trovi attraente, perche' forse per te il conflitto e' una parte vitale in una relazione, molto piu' dello stare assieme sereni a guardarsi un film alla tele mangiando patatine dal sacchetto.
    La cosa che trovo abbastanza divertente e' quando non riesci a puntare su te stesso lo stesso strumento di analisi che usi con gli altri, quando boh... a me sembra evidente che si tratti di un caso lampante di "specchio riflesso".


    in effetti recentemente mi è successo proprio di rendermi conto di questo: sì, ho avuto la mia dose di svirgolate, ma mi sono anche reso conto delle numerose volte in cui altre erano più o meno normali o perlomeno comprensibili, e però io proiettavo sopra a questi comportamenti le mie paranoie. non che non sia a rischio di continuare a farlo, ma oh, ci si prova.
  • Rubino
    Rubino Fuso Freddamente
    [psycho::post]ma chi e'?


    Sofri
  • il bruko
    il bruko femminile molto singolare
    [psycho::post]perche' non la inviti ad iscriversi ad asphalto?
    perche' lei e' una bella persona. Non porti le persone che ti piacciono in gita alla discarica, per quanto tu possa essere felice di passare il tempo in mezzo ai mucchi di rifiuti. A meno che la persona in questione non sia uno di loro due .
    Asphalto ha tanti lati magnifici, che mi verranno sicuramente in mente a brevissimo, pero' per far asphaltare qualcuno un po' di male devo volergliene.
  • il bruko
    il bruko femminile molto singolare
    [brullo nulla::post]in effetti recentemente mi è successo proprio di rendermi conto di questo: sì, ho avuto la mia dose di svirgolate, ma mi sono anche reso conto delle numerose volte in cui altre erano più o meno normali o perlomeno comprensibili, e però io proiettavo sopra a questi comportamenti le mie paranoie. non che non sia a rischio di continuare a farlo, ma oh, ci si prova.
    +1000 punti stima
  • brullo nulla
    brullo nulla vieni qui che ti faccio l'amore degli uomini
    [il bruko::post] [brullo nulla::post]in effetti recentemente mi è successo proprio di rendermi conto di questo: sì, ho avuto la mia dose di svirgolate, ma mi sono anche reso conto delle numerose volte in cui altre erano più o meno normali o perlomeno comprensibili, e però io proiettavo sopra a questi comportamenti le mie paranoie. non che non sia a rischio di continuare a farlo, ma oh, ci si prova.

    +1000 punti stima


    grazie. peraltro in questa opera di autoanalisi mi sono anche reso conto che l'unica mia ex che idealizzavo e mettevo sul piedistallo rispetto alle altre (chi sa, sa) è, invece, nel profondo, una pessima persona.
  • Se avessi la fidansssata la farei valutare da un esperto del settore perché quando uno è coinvolto emotivamente non riesce a stimarne il valore reale e rischia di prendere grandi fregature.
  • Fra
    Fra cattolico praticante e berlusconiano convinto
    raga pure io mi sposo
    sabato vado in comune a firmare salcazzo cosa che va firmato
  • [Fra::post]raga pure io mi sposo

    Ma cosa è, un'epidemia?
  • f205v
    f205v Il Signore della Merda
    [Fra::post]raga pure io mi sposo
    sabato vado in comune
    e con fra quest'anno facciamo ben 5 asphaltiti che si sposano.
    Secondo me ci hanno messo un virus nel server che si trasferisce nelle teste degli asphaltiti quando ti logghi.