I FILM (di sparare e cose assimilate) DEL 2015

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Commenti

  • francesco
    francesco bello di nonna
    The village capolavoro nel cristo senza se e senza ma
  • IL Tubone
    IL Tubone un solido problematico
    francesco::1748240
    The village capolavoro nel cristo senza se e senza maVACCAGARE
  • debbo dire che considero the village un film decente in grazia di alcune interpretazioni tutt'altro che malvagie o quantomeno del fisico di ruolo di taluni; gioacchino è bravo, la rossa ha dei grandi occhioni e brody - prima che rimanesse scimunito per ragioni che non ho mai approfondito - ci stava abbastanza dentro. ma tutto quello che segue (e pure altro prima) si è rivelato quasi sempre una delusione. the visit (che sembra poco originale anche nella mera enucleazione del titolo) ha sicuramente momenti tesi ma nient'altro ed anzi: il male che prende forma è un male stereotipato (spoiler: le solite puttanate, la megera, i matti, gli assassini) mentre l'opera nel complesso è ulteriormente danneggiata dal un fetente iter pedagogico a cui siamo obtorto collo esposti e un lieto fine che completa il misfatto.
    per intendersi, signs è quasi un film spesso.
  • ah tra l'altro mi pare che proprio il brody figuri nella top 10 dei former good actors doing today nasty bollocks
  • gonzokampf
    modificato 20 giugno 2016
    rodolfo::1748266
    signs è quasi un film spesso
    Signs è stato perculato ben oltre i suoi demeriti (innegabili, tipo la moglie morta schiantata che intavola lunghi conversari) in ragione della nota damnatio memoriae che ad un certo punto è piombata su mel gibson per motivi extracinematografici.
    Sicuramente la costruzione della tensione trova un finale sì semplice, ma certo non disonesto - una sola parola: lindelof.
    rodolfo::1748267
    brody
    paga forse la mossa di essersi di reinventato come action hero malgrado il fisico emaciato à la fassino.
  • gonzokampf::1748268
    è stato perculato ben oltre i suoi demeriti (innegabili, tipo la moglie morta schiantata che intavola lunghi conversari)
    ti ricordo anche tutto l'addentellato tipo notte dell'anima à la san juan de la cruz che un po' disturba specie se declinato in versione pastore americano di sani principi
    gonzokampf::1748268
    la nota damnatio memoriae che ad un certo punto è piombata su mel gibson per motivi extracinematografici
    non solo extra, ma in definitiva concordo
    gonzokampf::1748268
    paga forse la mossa di essersi di reinventato come action hero malgrado il fisico emaciato à la fassino.
    attento: spero che tu sia al corrente anche di una recente apparizione in colossal storico cinese (ho detto tutto) con jackie chan (ho detto troppo) del quale fino ad ora sono riuscito eroicamente a non vedere nemmeno un fotogramma
  • Colonia, Gallenberger, 2015

    a condizione di non prendere questo film per un affresco sulla dittatura di augusto pinoscié e di collocarlo piuttosto nel filone "comunità di fanatici" & "escape", l'opera potrebbe non deludervi. il colpo di stato cileno infatti è solo la cupa introduzione ad una storia nella storia - in un certo senso più allucinante - ambientata in una comunità religiosa composta principalmente da emigrati tedeschi fondata nel dopoguerra nel sud del cile (e realmente esistita). lena (watson) è una leggiadra hostess tedesca che si riunisce in cile con il suo ragazzo (bruehl), un giovane attivista un po' capellone filo-allende. la giovane, che in borghese è una progressista dal capello sciolto e pantalone scampanato, partecipa con l'uomo (fotografo) a qualche manifestazione e vive un breve idillio latino americano condito da santana, posters libertari e amplessi nella casa bohemiana di lui. purtroppo scoppia il merdone: colpo di stato, arresti sommari per strada, spari e infine - a seguito di una delazione - la deportazione di lui in luogo non identificato. superato lo sbigottimento la ragazza indaga e scopre che egli è stato portato in un luogo chiamato "colonia dignidad". per amore si fingerà una beghina e raggiungerà la comunità alla quale - diversamente dalla gran parte degli ospiti (e capiremo il perché) - ella si unirà sua sponte. nel frattempo bruehl ha già scoperto a sue spese come funziona la repressione cilena e che genere di posto è la colonia. non dico altro sulle vicende che seguono, rilevando comunque che il film riesce ad exploitare abbastanza bene questo genere di ambientazione, pur cadendo in qualche stereotipo che si può perdonare se si considera che almeno la figura più importante della comunità è un personaggio realmente esistito a cui si imputarono esattamente i misfatti cui si allude. tra i difetti del film c'è purtroppo l'espressività limitata, quindi non abbastanza coinvolgente, della watson. bruehl è senza infamia e senza lode, forse più dinamico di lei ma un po' meno interessante. personalmente avrei rappresentato la violenza (e non solo) in modo più realistico, ma il film ha un ritmo buono con qualche colpo di scena ben temporizzato, sebbene non sia certo imprevedibile. in conclusione è un film che supera la sufficienza perché è tecnicamente equilibrato e funziona, pur rimanendo senza dubbio un'opera di seconda scelta. (6,5)
  • f205v
    f205v Il Signore della Merda
    Solo una domanda: la watson fa vedere le pere, o perlomeno il culo?
  • posso solo dirti: non aspettarti niente di speciale. in realtà la questione si ricollega ad uno dei punti deboli del film, ossia una rappresentazione molto ellittica di violenza, nudità ecc. che non è frutto di delicatezza ma di scarso coraggio narrativo. questo comunque non impedisce alla storia di filare.
  • bella ztoria.
    la pagina wikipedia e quelle da essa linkate mi hanno dato dell'entertainment (anche se, temo, anche spoilerato il film.)

    comunque ora che c'e' pure il film i residenti della colonia faranno i soldoni con il loro progetto turistico.
  • la storia dei protagonisti è fictionale, non tutto il resto. detto ciò mi sono stupito anche io di come il cile NON abbia curato alcune gravissime ferite, e il fatto che il posto semplicemente ESISTA ancora lo trovo allucinante
  • Kill your friends, Harris, 2015

    dark comedy si, ma sepolta sotto una montagna di tropes del deboscio, della spietatezza del mercato, della spregiudicatezza di un individuo al punto da diventare un filmetto perfettamente innocuo e prevedibile. in ciò un fallimento più o meno completo. ciò che dovrebbe essere divertente, osia cinici flussi di coscienza del protagonista e occasionali rotture della quarta parete, sono talmente canonici che non scandalizzano nesuno (il protagonista, attore di cui mi sfugge il nome, non ha poi nemmeno lo spessore per dipingere un simile personaggio, anche se non è proprio una scarpa). per me è un 4,5. ha il pregio tuttavia di aver portato la mia attenzione sulla sculettante georgia king che in questo film ha un appeal tutto suo, nonostante il personale reale sia tutto sommato quello di scozzese burrosa abbastanza convenzionale.
  • chukie
    chukie raddoppia sulle marcature
    allegrodemiurgo::1722069

    sarà molto difficile superare il vero film dell'an(n)o: birdman

    Film pazzesco, grazie mille
  • chukie::1759083
    Film pazzesco
  • chukie
    chukie raddoppia sulle marcature
    Come mai questa severità?
    A me, gli elementi che immagino tu hai giudicato acchiappeschi come l'infinito piano sequenza, che a mio avviso concretizza l'idea dell'immersione totale e acritica del protagonista nel suo progetto fallimentare, fino a quando esplode inevitabilmente la sua psicosi sono piaciuti.

    I personaggi forse sono caricati un po' troppo, ma parliamo sempre di attori, per cui glielo si può concedere.
    Il ritmo del film (in tutti i sensi, come quello che si collega allo spoiler) è azzeccato, ma sono ben contento di ascoltare le tue perplessità.
  • Point Break, Core, 2015

    che dire. la famigerata lionsgate spara un altro dei suoi siluroni, questa volta il remake di un film epocale il cui spirito - u don't say - non riesce ad emulare neanche alla lontana. il tentativo di ricontestualizzare in un orizzonte subculturale contemporaneo la banda di swayze è per lo più fallimentare, tra ecologia, zen, controcultura e irreali festini a biarritz con deep house e eurofiche (non c'è un solo cesso). ma ok, non è nemmeno una questione di dettagli, infatti la storia è appiattita sotto ogni profilo: il bellimbusto di oggi è uno sfigato biondiccio che non sa che pesci pigliare, anche bodhi (ramirez) è una specie di bot totalmente privo del carisma naturale che almeno lo schiattato swayze poteva invocare. più accettabile, a fronte di queste circostanze, lo sforzo di cercare e fotografare locations effettivamente sontuose, salvo il fastidiosissimo effetto tipo retinex su tutti i gradienti che rende anche le più belle riprese un mezzo pugno in un occhio. sbrachi significativi si notano anche sul fronte della cgi, di cui il regista abusa anche quando tutto sommato si potrebbe evitare. rimane il dubbio: questo film fa cacare in sé e per sé o fa cacare anche perché come remake (di un film che comunque non amo particolarmente) è una ciofeca? propendo per la prima ipotesi. da segnalare samsara (teresa palmer) che è una figa con i fiocchi, purtroppo exploitata poco e male nel film.

    al postutto voglio comunque dare un 5, perché alcune scene (quelle meno improponibili) offrono quantomeno un diversivo alla scarsità generalizzata delle prestazioni.
  • IL Tubone
    IL Tubone un solido problematico
    rodolfo::1759384
    lo schiattato swayze


    ahaha

    rodolfo::1759384
    rimane il dubbio: questo film fa cacare in sé e per sé o fa cacare anche perché come remake (di un film che comunque non amo particolarmente) è una ciofeca? propendo per la prima ipotesi.


    ma senza alcun dubbio.
    E' una palata di merda in senso assoluto, a prescindere da qualsiasi riferimento ulteriore.

    Ribadisco che dai il tuo meglio recensendo ciofeche.
    Dovresti essere assunto solo per guardare e recensire film di merda (ci sono modi peggiori di vivere).
  • me ne rendo conto
  • DRAGON BLADE, Lee (2015)

    rodolfo::1748272
    attento: spero che tu sia al corrente anche di una recente apparizione in colossal storico cinese (ho detto tutto) con jackie chan (ho detto troppo) del quale fino ad ora sono riuscito eroicamente a non vedere nemmeno un fotogramma
    segnalo che questi giorni felici sono finiti in data odierna, ho infatti visto questa merda che non oso nemmeno definire colossale per non suscitare false aspettative. sconsigliato, è una cosa allucinante che rivampa il mito dei romani in centro asia (una bufala che ha una storia da tabloid in cina e che qualche povero barbone anche in forum europei ogni tanto tira fuori). non ne vorrei parlare, mi limito a segnalare dei costumi completamente fuori dalla realtà ma non solo e non tanto per imprecisione, quanto perché sono delle baracche che fanno cagare.
  • brody in una interpretazione con parruccona orrenda, degna di una sacra rappresentazione nel beneventano (anzi, direi peggio).
  • rodolfo::1761821
    brody in una interpretazione con parruccona orrenda

    dev'essere abbonato. In giallo c'aveva le basette copri orecchie alla Silvan
    l'ittero diocane
  • signore pietà. meriterebbe uno speciale di asphalto cinema tutto per lui, ma non ci ho voglia.
  • IL Tubone
    IL Tubone un solido problematico
    rodolfo::1761820
    segnalo che questi giorni felici sono finiti in data odierna, ho infatti visto questa merda che non oso nemmeno definire colossale per non suscitare false aspettative.


    Non hai ancora visto The Great Wall?
  • no e non intendo spendere una lira quindi aspetto che entri nei circuiti sky (nemmeno voglio coinvolgere ai miei potenti corrispondenti a colombo)
  • Mississippi Grind, Fleck 2015

    si tratta a mio avviso di un film senza infamia e senza lode, che tuttavia si guadagna questo status anche perché mi è parso quasi subito senza pretese (nonostate qualche strombazzata qua e là). in una atmosfera on the road che regala interessanti scorci di america popolare - pur senza l'iperrealismo più à la page - il film narra del sodalizio tra un ludopatico che, come scopriremo, ha toccato il fondo da un pezzo e un altro giocatore incallito, un po' più giovane e speranzoso, che al netto di un'altra storia in un certo senso rappresenta una fase anteriore dello stessa patologia. se il film ha un pregio è proprio quello di descrivere un tipo di relazione poco esplorata sul grande schermo: quella tra dipendente e codipendente. d'altra parte il film non raggiunge mai livelli di intensità davvero significativi, pur tenendosi a galla e riuscendo a non cadere nella scontatezza (con riserve). vedibile, si salva sul filo di lana.
  • PS: film a parte, l'interpretazione di mendelsohn (che avrete visto altre volte specie in veste di villain) è buona e io lo tengo d'occhio ormai da tempo perché secondo me il tizio ha talento. forse non è abbastanza versatile.
  • f205v
    f205v Il Signore della Merda

    Tomorrowland: il mondo di domani

    Visto ieri sera su netflix, che non sapevo cosa fare.

    Prodotto Disney, e questo deve essere ben chiaro fin dall'inizio, cosicché lo spettatore si appresti alla visione con gli adeguati filtri mentali.
    A questo punto resta godibilem, seppure appesantito da una narrazione irregolare, che risulta leggermente stucchevole nella prima parte. La seconda invece prende un ritmo migliore, anche se qualche invenzione scenica potevano pure risparmiarsela (le 4 statue di cera nella torre eiffel). L'intento didattico riesce per fortuna a non cadere nel didascalico.
    Buono per una serata in cui non avete nulla di meglio da fare.
    Alla fine 6/10.
  • a me non convinse molto e in effetti ho l'impressione che sia stato dimenticato abbastanza presto
  • Equals, Doremus (2015)

    film fastidiosissimo a base di plagi da equilibrium (b-movie sontuoso, voglio ricordarlo) e una storia che si muove tra il mellifluo e l'assolutamente insignificante. regia ridicola. fa incazzare un po' di più perché è un film ad alto budget (oltre alla stewart e a quell'inglesino di cui mi sfugge il nome c'è pure guy pirs). preferisco non aggiungere altro: sconsigliato.
  • IL Tubone
    IL Tubone un solido problematico
    E' anche pallosissimo, non lo dimentichiamo.