L'increscioso caso di DirettaNews e iNews24

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Commenti

  • boh comunque, se è vero che le fake news esistono fin dall'invenzione della parola, non direi che è così irrilevante sapere che ci sono sforzi su scala industriale (*) per orientare le cazzate in una certa direzione.



    (*)
    Lord H.::1767466
    non è che riusciresti a ritrovare il sito che avevi linkato? ero curioso di sapere se con "di destra" definivano cose più vicine a casapound o a forza italia.


    ho speso troppi minuti a cercarlo quindi mi limito a rispondere in base alla mia memoria: a rigore il criterio non era "di destra" ma "conforme alle policy del Cremlino di quel momento"; ovvero, la bot factory che il tizio analizzava (i cui tweet seguivano gli orari diurni del fuso orario di S.Pietroburgo) twittava a ritmo industriale a favore del Brexit quando quello era il tema del momento, a favore di Trump per la sua elezione, mi pare anche a favore dei candidati xenofobi anche nelle varie elezioni europee; ma il discrimine non sembrava tanto quello, quanto il rompere i coglioni allo status quo dei paesi strategici (il che infatti sembra essere la politica del Cremlino.)
    un altro esempio che citava l'articolo era che delle fake-news factories di segno opposto, ma riconducibili in qualche modo alla stessa sorgente, avevano ottenuto di assemblare una manifestazione di razzisti e una di reazione degli antirazzisti nella stessa piazza (senza però che i presunti organizzatori della manifestazione si facessero vivi, ma solo i supporter e gli anti-supporter.)
  • boh comunque, se è vero che le fake news esistono fin dall'invenzione della parola, non direi che è così irrilevante sapere che ci sono sforzi su scala industriale (*) per orientare le cazzate in una certa direzione.


    aggiungo: mi sono trovato spesso a riflettere se è meglio o peggio di quando internet non c'era.

    quando internet non c'era, la gente per avere le fake news doveva leggersi i giornali o guardare la tv.
    a seconda dei suoi orientamenti, poteva decidere ad esempio di leggere l'Unità e guardare il tg di Rai3, o scegliere Rai1 e il Corriere, insomma ci siamo capiti.
    il punto è che in un certo senso era la stessa cosa (ognuno viveva nella sua bolla, e credeva a ciò che era coerente con la visione del mondo trasmessa dalla bolla) solo che adesso
    1) la cosa è dinamica e autoadattativa, tramite potenti algoritmi che scelgono le notizie da presentarti in modo da limitare il tuo senso di spaesamento
    2) la quantità di informazione è vari ordini di grandezza superiore, anche per i più pigri e meno interessati alle questioni del mondo (le notizie ti cercano, se sei sui social media, mentre prima dovevi attivamente cercarle)
    3) prima probabilmente nessuno era veramente così ingenuo da credere che i giornali e i tg fossero oggettivi; quindi comunque anche se tutti avevano una naturale tendenza a essere scettici per le notizie incompatibili con la loro personale distorsione cognitiva, erano almeno in qualche misura aperti alla possibilità che li si stesse prendendo per il culo. ora le notizie che ti arrivano sembrano avere una certa randomicità (che è solo apparente) e quindi sono percepite come unbiased, e invece non lo sono.
  • idiosincrasia::1767463
    per quanto mi riguarda potrebbero non esistere, quantomeno nella forma attuale.
    Detto ciò, va a cagare non è questo il punto, il punto è

    idiosincrasia::1767463
    attuare un controllo migliore (non maggiore) di questo genere di strumenti per impedire l'abuso a scopi propagandistici

    Il fatto gli è, amorevole idiosy, che la (perdonabile) scioccheria che ti ha portato prima 1] a convicerti che bisognasse educare le persone a usare civilmente lo strumento, e poi 2] a bramare un controllo "migliore ma non maggiore" (lol) sui contenuti, non questiona sull'intrinseca perniciosità dello strumento - sì cari amichi! - il socialmostro planetario è vettore congenito dei fastidii che ci opprimono e le manovre di persuasione di massa più o meno occulta non sono una degenerazione o una manomissione degli altrimenti nobili scopi di MenloPark.
  • Rodolfo
    modificato 30 novembre 2017
    voglio riconoscere a lord h. l'onore e l'onere di avere opinioni imprevedibilmente del cazzo da tempo immemore, per amor di verità
  • vincibile::1767479
    un controllo "migliore ma non maggiore"


    IMHO basterebbe istituire una commissione di controllo tripartisan comprendente un rappresentante del Cremlino, uno del Partito Democratico americano, e uno dell'ISIS.
  • vincibile
    modificato 30 novembre 2017
    Caro psìoco, oltre ai punti che hai detto, ci sono altri fattori imporanti: la possibilità di registrare e profilare in modo abbastanza accurato i vari segmenti di pubblico, disporre di feedback istantanei che consentono di misurare in tempo reale la reattività dei lettori e disporre elementi che facilitano l'applicazione degli ultimi ritrovati di ingegneria sociale; se non si conosce abbastanza bene il proprio pubblico, si è più tentati a diversificare l'offerta; un tempo le voci d'informazione fortemente ideologizzate e monolitiche erano più facilmente riconoscibili e lo dichiaravano esse stesse; i lettori e spettatori sono prosumer, il mezzo esercita una certa pressione su di loro affinché producano interazioni e contenuti che a loro volta suscitano altre interazioni, tutte interne al mezzo e pubblicamente visibili. La vanità di esprimersi un tempo non era così pervasiva e in ogni caso c'erano pochi mezzi per verbalizzarla; anche una cosa apparentemente passiva come il tempo trascorso tra la lettura della notizia e l'eventuale occasione di parlarne con qualcuno, che nei giorni felici dell'era scorsa consisteva nell'impossibilità dei lettori di scaricare subito sul mondo intiero le proprie sensazioni, offriva l'occasione di rimuginarvi secondo le categorie del buon senso comune - che non è per forza un coacervo di bias e fallacie e comunque è solitamente meglio della reazione subitanea, ora caldeggiata con la retorica dell'immediatezza, intesa come istantaneità e come disintermediazione (da un controllo terzo tanto quanto dall'autocontrollo).
  • scotto

    in verità io mi ricordo che quando andavo dal barbiere c'era sempre qualche rivista di quelle per le femmine o roba tipo cronaca vera ed erano piene di futilità e di sciocchezze inverosimili. il giornale delle femmine poi era peggio di cronaca vera perché era più subdolo, a prima vista potevi anche scambiarlo per una cosa seria perché riportava anche fatti normali e poi all'improvviso spuntavano le visioni e gli amuleti. le conversazioni che si tenevano dal barbiere erano altrettanto mirabolanti, anche quando riguardavano fatterelli minimi. in seguito le esperienze della vita mi hanno insegnato che la gente, anche quella apparentemente seria, passa la giornata a raccontare sporche bugie e non dice la verità nemmeno al prete o all'avvocato. non dice il vero neanche quando non rischia nulla a dirlo. mente per il vizio inveterato di mentire e deforma anche le cose più ovvie. bastano pochi giorni, anche poche ore, perché il ricordo di un evento cambi completamente per adeguarsi agli interessi dello sporco bugiardo, o anche solo alla sua noia. le persone infatti fanno talmente schifo di base che sono capaci di mentire senza nessun motivo o vantaggio, per il semplice fatto che li diverte. perciò é inevitabile che la voce di milioni di persone sia sempre sostanzialmente la voce della menzogna. quel che colpisce non è la diffusione delle più squallide sciocchezze, ma la sopravvivenza di un piccolo flusso di informazioni corrette.
  • vincibile::1767490

    Caro psìoco, oltre ai punti che hai detto, ci sono altri fattori imporanti: la possibilità di registrare e profilare in modo abbastanza accurato i vari segmenti di pubblico, disporre di feedback istantanei che consentono di misurare in tempo reale la reattività dei lettori e disporre elementi che facilitano l'applicazione degli ultimi ritrovati di ingegneria sociale; se non si conosce abbastanza bene il proprio pubblico, si è più tentati a diversificare l'offerta; un tempo le voci d'informazione fortemente ideologizzate e monolitiche erano più facilmente riconoscibili e lo dichiaravano esse stesse; i lettori e spettatori sono prosumer, il mezzo esercita una certa pressione su di loro affinché producano interazioni e contenuti che a loro volta suscitano altre interazioni, tutte interne al mezzo e pubblicamente visibili. La vanità di esprimersi un tempo non era così pervasiva e in ogni caso c'erano pochi mezzi per verbalizzarla; anche una cosa apparentemente passiva come il tempo trascorso tra la lettura della notizia e l'eventuale occasione di parlarne con qualcuno, che nei giorni felici dell'era scorsa consisteva nell'impossibilità dei lettori di scaricare subito sul mondo intiero le proprie sensazioni, offriva l'occasione di rimuginarvi secondo le categorie del buon senso comune - che non è per forza un coacervo di bias e fallacie e comunque è solitamente meglio della reazione subitanea, ora caldeggiata con la retorica dell'immediatezza, intesa come istantaneità e come disintermediazione (da un controllo terzo tanto quanto dall'autocontrollo).
    quotabile pressoché nell'intierezza.
  • psycho::1767477
    non direi che è così irrilevante sapere che ci sono sforzi su scala industriale
    non l'ho detto neanch'io in effetti, non spaventarti per nulla.
    Da come lo descrivi l'articolo potrebbe essere questo, del new york times, che nel 2015 spediva un suo giornalista direttamente nella sede dell'ira (la troll farm russa, no i terroristi cattolici). Giornalista che veniva poi subito screditato (almeno in russia) da un articolo scritto ad arte che lo associava agli ultranazionalisti locali.

    psycho::1767478
    la cosa è dinamica e autoadattativa, tramite potenti algoritmi che scelgono le notizie da presentarti in modo da limitare il tuo senso di spaesamento
    non ci ho mai creduto molto - il meccanismo che descrivi funziona alla grande coi ragazzini chiusi in casa ma poco coi vecchi, che hanno ancora l'abitudine ad una vita sociale più ampia. Siccome però i vecchi sono la piaga n. 1 dell'internet, almeno in italia, tenderei a dare la colpa ai soliti bias cognitivi, che funzionano tanto con internet che coi telegiornali (il servizio sui calzini turchesi del giudice mesiano era made in italy) o i giornali (anche l'articolo sull'omosessualità di dino boffo non era firmato da putin).

    Mi pare insomma la solita dinamica stracollaudata (già la repubblica ateniese si sfasciava sotto i colpi dei demagoghi) e che il mezzo sia sostanzialmente neutro, con buona pace dell'egregio vinsible.

    scotto::1767492
    le persone infatti fanno talmente schifo di base che sono capaci di mentire senza nessun motivo o vantaggio, per il semplice fatto che li diverte.
    è che la vita è noiosa e i modi per sfuggire a questa noia sono tenuti in gran considerazione - credo che sia questo il motivo per cui così tanta gente vuole credere alle fregnacce di nicolai lilin, elena ferrante & c. (...anna marchi, silvio b...) perché gli permette di credere che la vita vera sia meno noiosa di come appare.
  • vincibile::1767479
    Il fatto gli è, amorevole idiosy, che la (perdonabile) scioccheria che ti ha portato prima 1] a convicerti che bisognasse educare le persone a usare civilmente lo strumento, e poi 2] a bramare un controllo "migliore ma non maggiore" (lol) sui contenuti, non questiona sull'intrinseca perniciosità dello strumento - sì cari amichi! - il socialmostro planetario è vettore congenito dei fastidii che ci opprimono e le manovre di persuasione di massa più o meno occulta non sono una degenerazione o una manomissione degli altrimenti nobili scopi di MenloPark.

    guarda l'impressione che ne ho è che tu stia rispondendo a qualcun'altro, quindi prendo atto dell'incomunicabilità e vado a vivere felice altrove. Visto che lolli riguardo alle possibilità di controllo suppongo che tu non abbia mai avuto l'esperienza di scegliere il target per una pubblicità su facebook. Nella remota possibilità in cui potesse interessarti capire cosa sto dicendo e non ricondurmi ad una tua categoria mentale comunque puoi anche provare a chiedermelo (cosa intendo dire) - ti avviso che ho il serio sospetto che la distaccata superiorità divertita con cui ti relazioni tradisca solo un' enorme, reale e morbidosa tua ingenuità.
    A presto,
    Marcello.

    Lord H.::1767472
    Sono anzi se vogliamo l'unico utente di questo forum ad avere idee becere e qualunquiste per puntiglio, benché censo ed educazione mi spingano ad abbracciare con entusiasmo la mordacchia alla stampa e lo stimolo ad educare in modo più ruvido e diretto certe fasce minorate della popolazione, che neanche sanno quello che sarebbe meglio per loro.


    siamo tutti ragazzi lord h


    psycho::1767478
    il punto è che in un certo senso era la stessa cosa (ognuno viveva nella sua bolla, e credeva a ciò che era coerente con la visione del mondo trasmessa dalla bolla) solo che adesso

    1) la cosa è dinamica e autoadattativa, tramite potenti algoritmi che scelgono le notizie da presentarti in modo da limitare il tuo senso di spaesamento

    2) la quantità di informazione è vari ordini di grandezza superiore, anche per i più pigri e meno interessati alle questioni del mondo (le notizie ti cercano, se sei sui social media, mentre prima dovevi attivamente cercarle)

    3) prima probabilmente nessuno era veramente così ingenuo da credere che i giornali e i tg fossero oggettivi; quindi comunque anche se tutti avevano una naturale tendenza a essere scettici per le notizie incompatibili con la loro personale distorsione cognitiva, erano almeno in qualche misura aperti alla possibilità che li si stesse prendendo per il culo. ora le notizie che ti arrivano sembrano avere una certa randomicità (che è solo apparente) e quindi sono percepite come unbiased, e invece non lo sono.


    i social network sono una struttura che attualmente è costruita di per se per avere un grande strumento di promozione di contenuti. Pagando, anche poco, ti si aprono possibilità di targeting di soggetti molto specifici (davvero, molto) su scala mondiale con numeri non indifferenti, senza alcuna tutela per questi soggetti e con una politica piuttosto ambigua nel renderli edotti di tutto ciò. Il metodo con cui ciò può essere fatto rende anche possibile creare bolle vere e proprie, vicino a quello che succede in una setta o simile organizzazione. Ma questo si somma a tante altre cose che ho detto e ora ho da fare -continuo, nonostante i LoL per la mia incredibile ingenuità e l'illeggibile prosa di vincibile, a considerarlo un argomento interessante.
  • Idy, avevo capito che secondo te le - quale che siano - misure di controllo e contrasto alle fake news sui social sono opportune e realisticamente implementabili e che, in sostanza, ciò presuppone l'idea che i social così corretti risultano funzionali alla coesistenza civile & alla democrazia. Dove ho sbagliato?
  • vincibile::1767501
    - quale che siano - misure di controllo e contrasto alle fake news


    intanto ho specificato più volte che non stavo limitando il discorso alle fake news


    vincibile::1767501
    contrasto alle fake news sui social sono opportune e realisticamente implementabili

    vincibile::1767501
    presuppone l'idea che i social così corretti risultano funzionali alla coesistenza civile & alla democrazia


    cristo santo vincibile.
    1) c'è una situazione preoccupante perchè i social network hanno per grandi parti di popolazione sostituito completamente i mezzi di informazione - il controllo dei mezzi di informazione da parte di corporazioni, governi, dittatori etc etc non è una novità ma è la prima volta che devo spiegare ad una persona adulta che ha superato la 3 media come mai sia una cattiva idea accettarlo senza opposizione e addirittura favorirlo. vuoi un clap per tuo ostentato cinismo? clap.
    2) il problema che vedo non nasce dagli utenti (così rispondo anche a lord H) ma dagli strumenti che vengono forniti a organizzazioni di vario tipo (governi, aziende, etc etc) a costo irrisorio. Poter far si che determinate notizie false vengano mostrate esclusivamente ad un insieme di persone scelte proprio perchè mancanti degli strumenti/possibilità per poter capire che sono notizie false non credo che sia uno dei capisaldi della libertà di espressione.
    3) Dato il punto 2 mi pare chiaro (ma comincio ad avere dei dubbi sulle tue capacità) che non sto auspicando il controllo totale sul pensiero della popolazione, ne la repressione violenta dei fanatici di salvini (oddio su questo...) ma sto semplicemente riflettendo ed auspicando che queste dinamiche di promozione e veicolazione dei contenuti diventino ancora più palesi, e ci sia una discussione più strutturata e più nel merito. Ma davvero, se rileggi i miei messaggi è tutto bianco su grigio, a parte qualche ironia.


    ora ti cito un po' di cose che ho scritto prima in modo che ti sia chiaro che no, non cambio versione, sei proprio tu che non hai capito.


    idiosincrasia::1767344
    La questione per quanto mi riguarda è che questo genere di sistema (creazione di network e sfruttamento della bolla informativa che può generare facebook/social su gruppi ampi di persone) è in atto da tempo

    idiosincrasia::1767463
    Nessuno si sta (almeno io) scandalizzando, è qualcosa di estremamente banale.

    Ciò che sto dicendo è che ho l'impressione che sia in corso un exploiting sistematico, candidamente esplicito ma soprattutto di scala inedita di questo problema.
    idiosincrasia::1767463
    Attualmente invece sono piuttosto convinto che la pigrizia mentale, la voglia di auto-commiserazione e l'assoluta inconsapevolezza emotiva degli esseri umani facciano si che sia più stringente attuare un controllo migliore (non maggiore) di questo genere di strumenti per impedire l'abuso a scopi propagandistici.

    idiosincrasia::1767499
    Pagando, anche poco, ti si aprono possibilità di targeting di soggetti molto specifici (davvero, molto) su scala mondiale con numeri non indifferenti, senza alcuna tutela per questi soggetti e con una politica piuttosto ambigua nel renderli edotti di tutto ciò. Il metodo con cui ciò può essere fatto rende anche possibile creare bolle vere e proprie, vicino a quello che succede in una setta o simile organizzazione.


  • ah e porcodio:
    idiosincrasia::1767502
    vincibile::1767501

    presuppone l'idea che i social così corretti risultano funzionali alla coesistenza civile & alla democrazia


    tu sei pazzo, quando mai ho scritto qualcosa che presuppone questo? Anche avessi detto di regolamentare i social per gli utenti (un'idiozia) C'è una distanza tra non fornire o regolamentare strumenti utili al raggiro e pensare che questi strumenti siano alta espressione di democrazia
  • scotto

    però anche cronaca vera era targettata su gente ignorante, bersaglio del resto facilissimo da colpire vista la sua grandezza.
    il problema di internet é quello che si è presentato per tutti i mezzi di comunicazione, ed è sempre stato affrontato obbligando i diffusori di notizie a registrarsi e addossandogli responsabilità. con internet questa tattica si è rivelata poco efficace per via del fatto che ci sono mille legislazioni coinvolte, quindi siccome non si riesce a creare un sistema condiviso di controllo la gente dice che gli utenti devono difendersi da soli.
    questo, in sintesi, é tutto.
  • Amico zio Idiosincry, perdurante la tua lontananza qui su asph abbiamo già oltrepassato lo scandalo per i fenomeni che comprensibilmente agitano i tuoi posts, e siamo tutti giunti (anche inospitale) alla conclusione che codesto sistema tentacolare che ci insìdia e turlùpina non è emendabile nei suoi opprimenti dispositivi di controllo & distorsione, poiché questi sono una conseguenza - se non necessaria, fortemente tendenziale - di quelle premesse irrinunciabili alla nostra concezione di vita nella post-modernità fluida & interconnessa, concezione irrimediabilmente contraddittoria. Il nostro cinismo non è il nichilismo estetizzante per bambocci ma quello sublime & originario che fu di Diogene. Noi non condanniamo i popolani di essere popolo, noi non vagheggiamo progetti di rieducazione per le masse sguarnite di strumenti cognitivi, noi non abbiamo un ripensamento per via della ridicolaggine del mentovato proposito, noi non ci meravigliamo che le infrastrutture in grado di promuovere i contenuti possano stravolgere il sentire di gruppi & elettori, noi tutto questo lo avevamo già previsto e ormai da molto tempo siamo ben oltre: bisogna chiudere l'internette.
    Or che tu vieni qui a raccontarci dell'uso spregiudicato dei mezzi d'informazione che ha conseguenze di portata sconvolgente in grazia di un arsenale tecnologico colossale, ebbene, amico idiosincro, sei come Fantozzo che finalmente legge il Capitale e apprende la sua reale condizione e, con l'aria di raccontare una novità terribile, va da Folagra a istruirlo su quel che Folagra sa meglio di lui.
  • ma il problema non sta tanto nel fatto che gli idioti esistano e credano in cagate random tipo che la terra è piatta e i vaccini provano l'autismo il problema è che queste persone votano e influenzano noi tutti: bisognerebbe riaprire i campi di sterminio e metterci la gente comune.
  • wasd
    modificato 30 novembre 2017
    cmq più semplicemente un tempo se un giornalista pubblicava una cagata tipo che fassino è un rettiliano e sua moglie una sedia pieghevole l'interessato poteva denunciarlo al giorno d'oggi invece chiunque può pubblicare qualsiasi cosa e se metà del paese dice che la boldrini è una troja la boldrini non può materialmente denunciare metà del paese. ma il punto non sta in questo, il punto sta nel fatto che i social ci liberano di un sacco di lacci che un tempo erano presenti e ci mettono molto più di fronte alla realtà dell'essere umano di quanto non facessero invece i vecchi giornali e televisioni. non esiste soluzione se non lo sterminio
  • È invece sufficiente staccare l'interruttore del www. Ma questo, amichi, mai lo metteremo in discussione! Sarebbe come negare la nostra più intima natura. Anche il comunista si spaventa all'idea, eppure il capitalismo attuale è del tutto dipendente dall'interconnessione, staccare la spina del wifi avrebbe quell'effetto rivoluzionario immediato al cui cospetto anche il 1917 impallidirebbe!
  • sei pazzo vuoi staccare i porno vuoi costringerci a conoscere ragazze vere
  • scotto

    a me pare che l'esito più probabile, non essendo possibile un controllo statale o convenzionale, sarà la diffusione di filtri come quelli per lo spam.tra l'altro lo stanno già facendo.
    tutta la vicenda é poco interessante perché è di fatto una cosa vecchia, che va avanti già da vent'anni. si possono fare considerazioni sociologiche ma in effetti il problema è ampiamente noto e le contromisure pure, e sono già fattibili.
    tra l'altro esistono metodi banalissimi per ridurre l'esposizione alle cagate. basta non dare mai dati veri a facebook, avere pochi contatti, evitare di leggere i messaggi che scherzando sul tema di fatto diffondono sciocchezze.
  • idiosincrasia::1767502
    Pagando, anche poco, ti si aprono possibilità di targeting di soggetti molto specifici

    Mi permetto, giusto per dare un'idea del targeting di cui stiamo parlando
    e in sovrappiú, per chi ha tempo da perdere, ci metto anche un'applicazione pratica con del folklore troll applicato al targeting
  • wasd
    modificato 30 novembre 2017
    il problema non è non esporsi alle cagate che è infatti facilissimo il problema è che nelle cagate la gente ci sguazza beatamente e inevitabilmente ti influenza per esempio votando dei semideficienti che fanno cagate oppure le poche volte che ci devi interagire per quel poco che c'è rimasto di vita reale.


    ma in effetti il problema non sta nemmeno in quello perchè se la gente sguazza nelle cagate è perchè di base è deficiente, allora forse il vero problema sta nelle persone e l'unico modo per evitarlo è una spruzzatina di gas nervino nelle case di metà degli italiani
  • understatement

    wasd::1767513
    se la gente sguazza nelle cagate è perchè di base è deficiente

    uasp la tua analisi è a parer mio suscettibile di approfondimento, ti lancio volentieri uno spu(n)to, poi vedi tu
  • Ma che ce ne frega di chi votano, amico uasid, quando lo sanno anche i negri che l'elezione democratica è sempre più una finzione incapace di incidere sulle cose veramente belle, che abbiamo messo in mano a poteri tecnofinanziari, transnazionali, anomici? Quando un'azienda ti progetta il rodolfo meccanico a un prezzo equivalente allo stipendio semestrale di un autentico rodolfo di carne sangue emozioni, a quale diritto ti appellerai per salvarlo dall'atroce imperio della tecnica? Analogamente, quale leggia penale, quale multa, vincolerà il signor Succhiebbell' a gestire il suo prodotto secondo princìpi sacrosanti di cittadinanza non monetizzabili? Non è già assurdo che il clima ottimale per la democrazia dipenda in larga misura dall'irresponsabilità di un roscio ebreo nerd?
  • wasd
    modificato 1 dicembre 2017
    no mio caro vincibile magari il mondo fosse come tu lo descrivi purtroppo la gente ha ancora un immenso potere.. di fare cagate però. noi dobbiamo sperare che esista un elitè tecnocratica che ci governa perchè renderebbe il mondo sicuramente molto più ordinato di quello che effettivamente è.

    trump ha vinto grazie a tecniche di machine learning che profilando gli utenti di social americani hanno capito quale fosse il profilo dell'americano medio e ciò che volesse sentirsi dire in quel momento nè più nè meno, la cosa tragica è questa. quando il politico o il tiranno opprime il popolo lo si può cambiare combattendo, ma quando è il popolo ad essere corrotto non c'è più nulla da fare
  • scotto
    modificato 1 dicembre 2017

    scotto

    ma la gente, per quanto ignorante, percepisce quel che la danneggia, o almeno individua il pericolo a breve termine.
    ad esempio, un sacco di gente é preoccupata per via dei negri. questa é una preoccupazione naturale e giustissima. ci vuole davvero un bello sforzo di fantasia per credere, come fanno alcuni, che i negri ci convengono. bisogna fare un gran numero di supposizioni per poter credere che i negri sono una risorsa.
    l'impressione immediata é che siano una iattura, e viene prima del credere la falsa notizia che ricevono 35 euro al giorno ciascuno. sarebbero percepiti come una iattura anche se si dicesse che ne ricevono uno, e ciò in quanto sono, di fatto, una iattura.
    é istintivo considerarli così, ed è vero. qui e ora, é una delle poche cose vere, avvertita nel profondo come vera.
    nonostante le chiacchiere che ci facciamo da soli, tutti biologicamente sentiamo che 'sti negri sono un guaio. la parte più antica di noi li sente così e questo è innegabile.
    allora viene da chiedersi: ma é più assurdo credere alle bugie che confermano la mia istintiva e innegabile ripugnanza per i negri, o credere alle bugie che la contrastano? perché è indubbio che la propaganda pro negri é composta unicamente da sporche bugie, travestite da calcoli e previsioni statistiche.
    allora si vede bene che é vero quanto dicevo, e cioè che dobbiamo scegliere tra le menzogne dei progressisti e quelle dei conservatori, e per farlo possiamo basarci solo sull'istinto.
    del resto, fare programmi sul lungo periodo non è compito nostro, ma di coloro cui deleghiamo la gestione delle nostre vite.
  • scotto::1767517
    tutti biologicamente sentiamo che 'sti negri sono un guaio.

    ma tu sei completamente andato in fissa, io biologicamente non sento proprio un cazzo scotto. vai a farti vedere dall´otorinolaringoiatra, perché vedi negri nell´armadio.
  • scotto

    l'altra sera ho rivisto il finale di conan e mi sono accorto di un fatto che inspiegabilmente prima mi era sfuggito: tulsa doom a tutti gli effetti é un negro.
    allora mi sono ricordato che anche in conan ii c'è un negro cattivo, però per bilanciare ne hanno messo anche uno buono.
    il prossimo passo sarà un cimmero negro.
  • Parzialmente OT

    l'altra sera ho invece rivisto il finale di commmando e mi sono accorto di un fatto che inspiegabilmente prima mi era sfuggito:
    fa cagare (cmq era pieno di negri anche a Valverde).
  • tra parentesi, il personaggio di thulsa doom descritto dall'autore di conan non è negro, anzi se ben ricordo ha il volto da teschio, tipo lich di d&d.
    il thulsa cinematografico è più simile ai sacerdoti del dio serpente (inteso non come bestemmia) e per la gente addentro si identificherebbe con un personaggio di un altro racconto sempre di howard, che si chiamava tipo thot stocazzo.
    nel secondo film di conan, si noti, c'è proprio un personaggio che si chiama thot stocazzo, e che però non somiglia a quello letterario. è il mago che a un certo punto si trasforma in scimmione negro.
    fanno queste cose a bella posta, per confonderci.