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Commenti

  • scotto

    se rispondessi ora finirebbe la suspansa.
  • Ma almeno uno schiaffo al bambino lo hai dato, vero?
  • scotto::1778493
    se rispondessi ora finirebbe la suspansa.

    concordo, ti esorto quindi a continuare.
  • scotto
    modificato 30 luglio 2018

    scotto

    la madre era quindi tornata dalla preparazione della borsa per il mare e pareva che l'averla imbottita come in vista di un naufragio l'avesse riconfortata. ci aveva messo dentro gli affari che raffreddano, tre litri d'acqua di cui uno frizzante, perché il bambino non beveva che quella; quattro panini prosciutto cotto e galbanino, perché il bambino mangiava solo quelli; sei succhi di frutta in bric ai gusti disparati, perché in questo campo il bimbo presentava un'accentuata volatilità, e non si poteva mai sapere prima che gusto avrebbe tollerato. poi c'era la frutta, indispensabile al benessere psicofisico: pesca, pera, more, e per distoglierla dall'infilarci dentro anche un quarto di anguria ci volle del bello e del buono. l'estatè alla menta viaggiava a parte, perché il bambino non doveva vederlo altrimenti si sarebbe ingolosito di roba poco salutare. completavano il tutto piatti, posate e bicchieri di plastica in numero sufficiente ad allestire le mense su un barcone di migranti, oltre a tovagliuoli colorati, apriscatole combinato con altri utensili, una bottiglietta di vetro vuota per ogni evenienza, casomai avessimo avuto bisogno di una lente per accendere il fuoco sull'isola deserta verso cui eravamo diretti.

    a quel punto erano le undici e mezza passate e raggiungere il mare appariva semplicemente chimerico. il cielo inoltre cominciava a scurirsi.
  • MaxDanno
    MaxDanno il palo della banda dell'ortica
    scotto::1778463
    la nonna, che abita al piano di sotto

    quanta terronìa in questa frase

    scotto::1778477
    la nonna grida attento, attento! ma si vede che è felice e soddisfatta dalla virilità del figlio, che in confronto alla mia figura grigia rifulge ancora di più

    in questo scotto è come fratelli d'italia che cerca di essere la lega facendo gara di sparate assurde ma non ne ha la stoffa né il posizionamento pluriennale

    scotto::1778496
    cui uno frizzante, perché il bambino non beveva che quella; quattro panini prosciutto cotto e galbanino, perché il bambino mangiava solo quelli; sei succhi di frutta in bric ai gusti

    io quando devo fare i pacchi per i bambini senza mia moglie mi impanico.

    comunque la tua completa inesperienza in fatto di bambini unita alla tua capacità analitica è straniante, +1 al continuare
  • no un momento avevo capito che la nonna era lì per spupazzarsi il pargolo mentre VOI DUE andavate al mare. a questo punto cesso l'empatia e ti do contro perchè TE LA SEI CERCATA. seguo comunque nella speranza che ci sia almeno un morto affogato
  • MaxDanno
    MaxDanno il palo della banda dell'ortica
    ipponatte::1778498
    avevo capito che la nonna era lì per spupazzarsi il pargolo mentre VOI DUE andavate al mare.

    macché, la portatrice di vulva sta giustamente educando il nostro scotto ai piaceri della paternità surrogata
  • molti miei amici sono caduti così
  • Inospitale
    Inospitale Che fa rima con subnormale!
    +1
    Il bambino nel gulag
  • MaxDanno
    MaxDanno il palo della banda dell'ortica
    ipponatte::1778502
    molti miei amici sono caduti così

    passati i 35 la fanno più caduti le madri single degli schrapnell. Passati i 45 però un pensierino posso ricominciare a farcelo.


  • mi auguro che abbia detto che andava sulla macchina a prendere un ulteriore regalo per il frugoletto e si sia dileguato
  • IL Tubone
    IL Tubone un solido problematico
    e allora

  • bambini campani con la cresta

    scotto diofandango dai almeno un nome a questo thread
  • io avrei lasciato quando lui entra in casa alle 9 e la vede ancora prepararsi.
    Il pargolo poi l'avrei ammazzato: i ragazzini così mi stanno sulle palle.
    E che cazzo, ma ti pare che devi andare al mare con una che vuoi farti (si presume, eh) e ci vai col figlio e la mamma?
  • SCOTTO NON LASCIARCI COSI', COME UNO ZIO!
  • MaxDanno
    MaxDanno il palo della banda dell'ortica
    Scotto ha il senso teatrale dei campani.

    Avere figli comunque è effettivamente straniante. Ti consegnano un nano da sorvegliare a vista 24/7 e che all'inizio è così molliccio che ti svegli la notte per controllare che sia ancora vivo. Il primo: poi ti rendi conto che non sono così fragili, dicono che dal terzo in poi ci giochi a palla.
    La seconda cosa di cui ti rendi conto è l'assenza del manuale di uso e manutenzione. Cioé, su Amazon c'è una vasta letteratura di succedanei ma non esiste una guida ufficiale. Rimetterlo nell'imballaggio e portarlo in garanzia poi non ne parliamo, anche perché la placenta è una delle cose più schifose che abbia visto in vita mia.
    Il risultato è che nelle varie situazioni uno tende a riproporre l'educazione che ha ricevuto. I vostri genitori alzavano le mani? dopo 5 minuti di pianto ininterrotto vi pruderanno le mani. I vostri genitori sfruttavano i sensi di colpa? sarete la persona più angosciante sulla terra. Ho notato spesso che di fronte alle situazioni chi ha figli tende a riproporre la propria esperienza coi figli, chi non ne ha fa riferimento a sè. Chessò: "ieri ho spinto la bicicletta mezzora sotto al sole finché il nano ha imparato a andare da solo. Lui non ha più le ginocchia e io ho uno strappo ma ce l'abbiamo fatta" "ah, mi ricordo anch'io quando mio padre mi ha insegnato".
    Io p.e. quando leggo scotto non la vedo dall'esterno ma ricordo il confronto con i colleghi, le puntate di SOS tata passate con un'attenzione maniacale, le varie tecniche. Lo scoprire che i bambini hanno già un carattere, quindi con la grande basta dirle "smettila o metto il tuo orsetto a pane e acqua" per vederla scoppiare in lacrime mentre con l'altro devi sequestrargli mezza camera prima che inizi a accusare il colpo (è quello che a 3 anni e mezzo è uscito dalla porta di casa dicendo "vado a trovarmi un altra famiglia".
    Come disse 'o profissuri, apparentemente purtroppo la pedagogia non è una scienza esatta.

    Detto tutto ciò, scotto facci almeno sapere se hai chiavato (hint: no).
  • maxdanno::1778587
    scotto facci almeno sapere se hai chiavato (hint: no).

    beh aveva amoia scelta.
    la madre, la nonna e fors anche l'ex padre
    qualcuno l'avra pur farcito
  • la maestra dalla penna rossa

    maxdanno::1778587
    "vado a trovarmi un altra famiglia"
  • scotto
    modificato 1 agosto 2018

    scotto

    il cielo cominciava a scurirsi e io stavo per dire ma dove andiamo, sennonché lei aveva preparato la borsa, si era cambiata (benché non sembrasse), si era spalmata la crema solare, perché si mette prima, e quindi la valanga era al punto di non ritorno. si trattava ormai solo di imboccare la porta quando sua madre disse ma la crema al bambino l'hai messa?

    e mettiamo la crema al bambino, che inutile dirlo non la voleva e svicolava come un porcellino sardo di fronte alla cottura in fosso. nel frattempo lo zio e la nonna cercavano di distrarlo mostrandogli questo o quel giocattolo, con l'unico effetto che il bambino li afferrava uno dopo l'altro e stringendoli al petto continuava a sgusciare di qua e di là.

    sarà una cosa lunga, mi dissi, e tornai a sedermi sul divano lercio. la televisione, che era stata sempre accesa, continuava a mandare a voce bassa quei programmi incredibili del tipo io e i miei parassiti o spie al ristorante. nell'acquarietto-palude continuava a muoversi qualcosa e a un tratto vidi due occhi bulbosi toccare il vetro e poi la sproporzionata pinna caudale di quel pesce rosso deforme, cresciuto fino alle dimensioni di una piccola trota.

    il tempo continuava a rallentare e le spie al ristorante si trovavano di fronte a un caso difficile. per quel che riuscivo a capire sullo sfondo delle urla bambinesche, delle minacce materne, delle blandizie nonnesche e delle risate ziesche per quanto il bimbo era vivace e sfaccimmo, il cliente delle spie lamentava che al mattino i suoi forni risultavano sporchi. qualche dipendente infedele non faceva il suo mestiere, ma non si riusciva a capire chi. tutta la struttura era videosorvegliata e c'era anche un custode notturno. le telecamere, per altro, erano collegate a un allarme capace di discriminare tra il custode ed eventuali intrusi grazie a una sua intelligenza meschina ma funzionale.

    l'investigatrice bionda e un po' cicciotta aveva quindi sguinzagliato degli agenti provocatori tra il personale, per scoprire se qualche dipendente era corruttibile o malportante. indotti in tentazione, tutti gli esaminati avevano reagito bene, custode compreso. epperò il giorno dopo i forni, sebbene accuratamente puliti la sera prima, presentavano qualche piccola macchiolina. il titolare dell'agenzia investigativa fissava drammaticamente la telecamere dicendo "dannazione, ma che diavolo sta succedendo qui?" quando partì la pubblicità.
  • scotto

    e giungo ora alla parte più difficile del mio racconto, anche se non è vero, perché la parte più difficile non riesco a dirla ed è questo che rende del tutto inutile ogni mio sforzo e senza catarsi la mia sofferenza.

    la pubblicità di quel canale mostrava altri programmi dello stesso canale. come fare il bricolaggio, malattie ripugnanti, sfide tra ristoratori, americani obesi oltre qualsiasi immaginazione, altri americani obesi che vincevano sfide consistenti nel mangiare in quindici minuti un panino di quattro chili imbottito di maiale cotto a legna per dodici ore, e naturalmente spie al ristorante. tutti i programmi costruiti con lo stesso stile, la stessa tempistica, con tante più pause drammatiche quanto meno era eccitante il contenuto. programmi composti da una base di carne umana lessata fino allo sfilaccio e coperti di paprica, pepe nero, aceto, peperoncino di caienna, zucchero, salsa barbecue a sua volta riempita di sale, zucchero, peperoncino... un'ondata di disgusto mi colse, la netta sensazione che tutto era perduto. sentii una grande e tremenda compassione per me, per la mia vita sprecata, e per l'universo intero.

    allora mi voltai e vidi i tre adulti, la mamma, la nonna e lo zio, ai vertici di un immaginario triangolo il cui centro era il bambino. stavano parlando a bassa voce di cose loro, seri e attenti, mentre fífi li chiamava uno dopo l'altro. mamma mamma mamma diceva saltellando (quel bambino non stava mai fermo e sembrava incapace anche di camminare: la sua unica forma di movimento era la corsa e anche adesso che era fermo in realtà correva sul posto e agitava le mani verso la madre), zio zio zio, nonna nonna nonna, ma nessuno gli badava, stavano parlando tra loro, di cose loro, cose pratiche, cose tipo il nonno ha fracassato un'altra volta la macchina, qualcosa bisognerà pur fare e il bambino continuava a stridere, reclamava ancora attenzione e tutto faceva pensare che non avrebbe smesso neanche se l'avessero bastonato a morte.
  • MaxDanno
    MaxDanno il palo della banda dell'ortica
    quindi hai un desiderio di paternità?
  • assomiglia di più al desiderio di sporgersi un giorno dalla finestra di un albergo di las vegas mentre a poca distanza un festival country raggiunge il culmine - ma stiamo pure sulla tua ipotesi che, pur noiosa, è più gradevole da intrattenere.
  • MaxDanno
    MaxDanno il palo della banda dell'ortica
    secondo me "vita sprecata" è un indizio che desidera una discendenza (numerosa quanto le stelle del cielo).
  • wasd
    modificato 1 agosto 2018
    a me ha convinto a non mettere mai al mondo un figlio in vita mia, non che avessi grosse tentazioni anche prima
  • scotto

    si può sprecare la vita in molti altri modi.
  • MaxDanno
    MaxDanno il palo della banda dell'ortica
    wasd::1778670
    a me ha convinto a non mettere mai al mondo un figlio in vita mia,

    l'adozione è una scelta che approvo

    scotto::1778671
    si può sprecare la vita in molti altri modi.

    *momento guccini/osterie di fuori porta*
  • l'adozione va bene purchè non sia negro al massimo slavo sennò gli sparano
  • Il paradigma soggiacente: Upupa, ilare uccello calunniato dai poeti

    scotto::1778661
    un'ondata di disgusto mi colse, la netta sensazione che tutto era perduto. sentii una grande e tremenda compassione per me, per la mia vita sprecata, e per l'universo intero.

    Tutto ciò è disperante, sí, e siamo in fondo solo nullità che durano un battito di ciglia. Tuttavia, proprio la brevità di tale battito c'impone la domanda: la madre ti ha alfine chiesto di buttarglielo al culo? E tu le hai irrigato le interiora con i tuoi fugaci e cadúchi umori?
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