Maffa ha un problema: la Semiotica

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Commenti

  • [maranza::post]a me dà l'impressione di essere un cappello introduttivo ad un discorso più ampio ed articolato.


    è la definizione semiologica di trailer, l'unica di cui io abbia conoscenza.

    Poi prosegue con l'analisi di un trailer in particolare, ossia uno di quelli su Trainspotting, se lo vuoi leggere te lo vendo ad un prezzo da amico *fa che dica si, fa che dica si*

    nella scala di valutazione delle opere di semiotica, che ad un capo ha "irrilevante" e dall'altro "non hai capito un cazzo", questo si posiziona su inizio scala, ossia sull'irrilevante.

    Particolarmente irritante invece la semiotica quando ha a che fare con opere d'arte più simboliche, perchè ha la brutta abitudine di imporre i propri simboli, e i propri significati, indipendentemente dalle intenzioni dellì'autore, o peggio, dimostrando a posteriori che le reali intenzioni dell'autore non potevano che essere quelle dimostrate dall'analisi semiotica, ossia dicono il lunedì sera che domenica le partite non potevano che finire così perchè hanno la sfera di cristallo. In questo caso in queto libro c'è l'analisi del videoclip di Bachelorette di Bjork, dove si alternano delle dichiarazioni arbitrarie (questo significa questo e basta) ad altre inutili, come sopra.
  • Maranza
    Maranza sensibilità akbar
    [Maffa::post]se lo vuoi leggere te lo vendo ad un prezzo da amico *fa che dica si, fa che dica si*


    mi spiace, me l'ha già offerto la signorina asociale (che studia appunto fuffologia) in cambio di una scatola di clementine.

    mi spiace dirle di no.
  • Maffa

    [}-{aiku::post]Maffa, ricorda anche che la semiotica è nata quasi all'inizio del secolo scorso ed è una disciplina che in pochissimo tempo ha guadagnato una rispettabile dignità accademica: se una serie di assistenti universitari sente il bisogno di pisciare sopra ogni cosa per farsi vedere, non vuol dire che la semiotica in sè sia da buttare via.


    sinceramente credo che la semiotica sta a
    [Maffa::post] Antropologia, grammatica/linguistica, filosofia del linguaggio, neurologia, psicologia cognitiva, storia e critica dell'arte-cinema-televisione-sarcazzo.
    come ingegneria gestionale sta ad economia.

    [flame-war! flame-war!]
  • Maffa
    modificato 3 settembre 2007
    [}-{aiku::post]Maffa, ricorda anche che la semiotica è nata quasi all'inizio del secolo scorso ed è una disciplina che in pochissimo tempo ha guadagnato una rispettabile dignità accademica: se una serie di assistenti universitari sente il bisogno di pisciare sopra ogni cosa per farsi vedere, non vuol dire che la semiotica in sè sia da buttare via.


    sinceramente credo che la semiotica stia a Antropologia, grammatica/linguistica, filosofia del linguaggio, neurologia, psicologia cognitiva, storia e critica dell'arte-cinema-televisione-sarcazzo come ingegneria gestionale sta ad economia.

    [flame-war! flame-war!]
  • escape_from_La_Palma
    escape_from_La_Palma Umlaut = Vita
    modificato 3 settembre 2007
    Maffa la tua critica della semiotica sembra poggiare su principi esclusivamente utilitaristici: non riesci a rispondere compiutamente alla domanda "a cosa serve?" (sorvolando sulla possibile declinazione della domanda "a cosa mi serve?" che in tal caso meriterebbe solo commiserazione).
    [Maffa::post]Salvo solo Pierce e de Saussure perchè nell'ingenuità della scoperta hanno trovato da soli il limite oltre il quale l'ovvio diventa super-ovvio e meta-ovvio.
    che limite avrebbero trovato?
    [Maffa::post]
    Ci sono scienze che fanno meglio quello che la semiotica vorrebbe fare su qualsiasi campo della comunicazione. Antropologia, grammatica/linguistica, filosofia del linguaggio, neurologia, psicolgia cognitiva
    ma che visione è?
    perchè non immagini le ricognizioni semiotiche come strumenti ausiliari delle scienze che citi?
    Mi sembra molto sciocco mettersi a misurare il cazzo delle discipline scientifiche (che piuttosto amano postulare sul concetto di relazione).
    [Maffa::post]La semiotica pretende di avere le armi per scomporre qualsiasi forma di comunicazione e assegnare ogni particella di testo in una scatola paragonabile ad altre forme di comunicazione dello stesso settore
    non pretende, semplicemente lo fa.
    [Maffa::post]scopre l'acqua calda (come l'analisi di due testi dell'800 a caso)
    ritieni che l'analisi del testo sia acqua calda?
    [Maffa::post]oppure si basa su dati storici che possono non essere più validi (e spesso lo sono)
    e chi lo dice che non lo sono?
    [Maffa::post]Ci va un semiologo per dire che il giallo per l'occidente significa attenzione, il rosso pericolo e il verde tutto ok? Aveva lo stesso significato prima che inventassero il semaforo? Chi ha inventato il semaforo ha chiesto un parere ad un semiologo?
    no, sì, no.
    comunque dai, sta storia del semaforo è una cazzata che sta su wiki.it.
    Gli esempi di Roman Jakobson (cito il primo che mi viene in mente di cui ho esperienza diretta) sono un po più convincenti (i suoi studi linguistici hanno approssimato scientificamente la definizione di poesia, magari a te di definire la poesia non te ne frega un cazzo ma questo non mi sembra un buon motivo per spalare merda sulle discipline che provano a farlo. A me dei simulatori di volo non me ne frega un cazzo ma non mi azzarderei mai a dire che l'informatica e la grafica sono una merda).
    [Maffa::post]
    Qualcuno sentiva l'esigenza di farsi spiegare da un semiologo che cos'è un trailer? Che informazioni utili possiamo trarne? C'era bisogno di tutte ste parole?
    Molti giovani (che biasimo) si iscrivono a facoltà quali dams o scienza della comunicazione: dovranno studiare su qualche libro o no?
  • IL CORVO
    La semiotica è un pò come l'enologia, da dei paletti che usati in modo inequivocabile facilitano la comprensione.Studiando Design della Comunicazione, a volte può servire, ma soprattutto sono passaggi logici e mentali che si fanno abitualmente senza accorgersene.

    [escape_from_la_palma::post]Molti giovani (che biasimo) si iscrivono a facoltà quali dams o scienza della comunicazione: dovranno studiare su qualche libro o no?
    no, secondo me devono morire.
  • [nightwatcher::post]no, secondo me devono morire.
    si, in compagnia degli studenti dello IED
  • [escape_from_la_palma::post]si, in compagnia degli studenti dello IED
    però le ragazze teniamole che ho incontrato delle tipette very yeah!
  • [nightwatcher::post]però le ragazze teniamole che ho incontrato delle tipette very yeah!
    ladylapalma infatti dove credi che l'ho pescata?
  • [escape_from_la_palma::post]ladylapalma infatti dove credi che l'ho pescata?
    scusa, ma era un rigore..............a porta vuota.
  • pwn

    *reminder per gli anni a venire: far pesare a nait questa battuta di pessimo gusto
  • Q.
    Q. sono coraggioso, ma l'amore mi dà timidezza
    aspetta, ladypalma è un transessuale?
    dannaz, avrei dovuto intuirlo dal nick.
  • Maffa
    modificato 4 settembre 2007
    [escape_from_la_palma::post]Maffa la tua critica della semiotica sembra poggiare su principi esclusivamente utilitaristici: non riesci a rispondere compiutamente alla domanda "a cosa serve?" (sorvolando sulla possibile declinazione della domanda "a cosa mi serve?" che in tal caso meriterebbe solo commiserazione).


    dato il mio curriculum scolastico e le energie che ci ho speso sopra non ci troverei niente di strano a trovare un'utilità per me, visto che per un certo periodo ho anche lavorato in un campo dove la semiotica dovrebbe spaccare gran culi. Ma in generale, tralasciando il mio particulare, effettivamente mi chiedo "a cosa serve?". L'unica risposta, dopo anni di studi discontinui ma ben spalmati, è che serve a dare definizioni prolisse di cose che nel vocabolario sono descritte perfettamente in due righe in corpo 3, senza tra l'altro aggiungere alcunchè a quanto già non si sapesse. Prendi la definizione di trailer che ho postato qui sopra: serve a qualcuno? serve a qualcosa? non è semplicemente una traduzione verbosa e prolissa di un qualcosa che tutti sappiamo ben riconoscere e definire molto più chiaramente?

    [escape_from_la_palma::post]che limite avrebbero trovato?
    il limite di segmentazione oltre il quale si entra nel campo della sega mentale: segno icona simbolo, e definizione di testo. Il contributo originale della semiotica per me si esaurisce qui. Già i quadrati semiotici mi sembrano una gran stronzata. E si, l'ho letto Greimas e l'analisi di Maupassant, e vorrei non averlo fatto.

    [escape_from_la_palma::post]perchè non immagini le ricognizioni semiotiche come strumenti ausiliari delle scienze che citi?
    Mi sembra molto sciocco mettersi a misurare il cazzo delle discipline scientifiche (che piuttosto amano postulare sul concetto di relazione).
    La semiotica non è affatto ausiliare. E' una (pseudo)scienza che pretende di poter lavorare bene in termini assoluti, che pretende di aver trovato i mattoni fondamentali della significazione. E non-è-vero. E' sega mentale di letterati che non hanno avuto il coraggio di darsi alla psicologia cognitiva, all'estetica o alla telematica. Non hanno risultati prevedibili, fanno dimostrazioni a tesi, post-hoc di tesi già chiare e definite ante-hoc, si riempiono di paroloni e concettuami inutili, gonfiano pagine e pagine di niente pneumatico.

    [escape_from_la_palma::post]non pretende, semplicemente lo fa.
    e non funziona. e non vedo perchè dovrebbe. O si parla di analisi logica, o non vedo come si possano ottenere dei risultati non arbitrari come ci si aspetterebbe da una sedicente "scienza".

    [escape_from_la_palma::post]no, sì, no.
    comunque dai, sta storia del semaforo è una cazzata che sta su wiki.it.
    Gli esempi di Roman Jakobson (cito il primo che mi viene in mente di cui ho esperienza diretta) sono un po più convincenti (i suoi studi linguistici hanno approssimato scientificamente la definizione di poesia, magari a te di definire la poesia non te ne frega un cazzo ma questo non mi sembra un buon motivo per spalare merda sulle discipline che provano a farlo. A me dei simulatori di volo non me ne frega un cazzo ma non mi azzarderei mai a dire che l'informatica e la grafica sono una merda).
    Ma la linguistica è ok. E' la semiotica che non seerve ad un cazzo. E' l'analisi quantitativa della qualità di un testo. Sembra di essere tornati ai tempi di Platone. Mi dici a che serve?

    [escape_from_la_palma::post]Molti giovani (che biasimo) si iscrivono a facoltà quali dams o scienza della comunicazione: dovranno studiare su qualche libro o no?
    L'ultimo esame, tra l'altro passato brillantemente e con molti complimenti, l'ho completamente condotto con la demolizione totale e sistematica dei libri di testo assegnati, di cui uno è il sopracitato libro dei testi brevi.

    edit: "A cosa serve" l'ho chiesto anche all'ultimo professore all'università, i quali, oltre a non aver saputo dare una risposta per me convincente, ha almeno dovuto ammettere che funziona molto bene con determinati testi, e infinitamente meno che con altri. Se te ne capisci un pochino di videogiochi, ti dico solo che uno dei videogiochi paradigma che la semiotica usa per segmentare il genere è Myst. Sai cos'è Myst? Se lo sai, ti renderai conto dell'incompetenza, della malafede e della totale mancanza di rapporto con la realtà che sta gente ha.
  • [escape_from_la_palma::post]A me dei simulatori di volo non me ne frega un cazzo ma non mi azzarderei mai a dire che l'informatica e la grafica sono una merda


    l'ho notato solo ora. non so se hai sbagliato l'esempio, ma i simulatori di volo hanno due scopi: uno professionale dove attraverso una simulazione si insegna un aspirante pilota a pilotare un aereo, e una ludica, completamente fine a sè stessa, che potremmo chiamare tranquillamente "sega mentale", ovvero piacere neuronale. Dato che non vedo ancora l'utilità della semiotica, e siccome credo tu intendessi i videogiochi, devo credere che la semiotica sia un'attività fine a sè stessa. Confermi?
  • vision-x
    vision-x bullshit designer!
    escape : la semiotica la semiologia o la procodiologia hanno tutte la stessa finlita':

    "l'artefatto di comunicazione che ti ho fatto e' figo, adesso ti spiego perche'"

    in un paese civile dove vi fossero dei clienti non ritardati, basterebbe fare una presentazione sobria e non eccessivamente prolissa

    siccome invece siamo in italia, bisogna tentare di sedarte a tutti i costi il cliente che dice : "ma io il blu mare lo sostituirei con un arancio di contoarancio"

    ecco che arriva la semiotica che te la giochi come jolly tirando in ballo qualisasi cosa.
    puoi comodomante maranzare facendo esempi convicenti che si basano su cose che non ci azzecano un cazzo...ma se riesci a dirle sufficentemente ben : e' fatta.

    PS: maffa ti invito cortesemente a pwnarmi se ho scritto qualcosa di sbagliato.
    PPS: ovviamente mi riferisco solo all'ambito di comunicazione e piu' in gewnere interepretazione delle cose del mondo attuale.

  • questa è cattivo uso di un cattivo strumento, ma è come piegare la statistica per menare il can per l'aia. Io sto dicendo che anche la semiotica è "ben fatta", se va bene, non serve a niente, perchè non aggiunge nessun insight a quello che hai appena esperito.
  • }-{aiku
    }-{aiku Sognare è gratis
    modificato 4 settembre 2007
    E sia flamewar!
    Quando mi ricapita di avere Escape dalla mia parte?

    [Maffa::post]non vedo come si possano ottenere dei risultati non arbitrari come ci si aspetterebbe da una sedicente "scienza".


    Anche la sociologia moderna, che è idolatrata da molti più ammiratori, non ha tutte le carte in regola per definirsi una scienza, quindi non ha senso attaccarsi ai paradigmi delle scienze naturali per controargomentare: considera la semiotica in questo molto più simile alla filosofia rispetto alle discipline che tiri in ballo qui di seguito.

    [Maffa::post]sinceramente credo che la semiotica stia a Antropologia, grammatica/linguistica, filosofia del linguaggio, neurologia, psicologia cognitiva, storia e critica dell'arte-cinema-televisione-sarcazzo come ingegneria gestionale sta ad economia.


    No.
    La semiotica studia il processo di significazione, la semiologia si innamora dei segni, quindi a campi più ristretti dell'immenso discorso che ci circonda.

    Se tu vuoi criticare la semiologia del cinema, sei benvenuto, perché se non è coeva del cinema, è una disciplina che è nata e si è perfezionata da relativamente poco tempo e prende grandissimi cazzotti continuamente.
    Ma con la semiotica dei "padri", come Propp, Hiemsljev, Pierce, Saussure, ecc... io starei un po' più attento, perché i modelli che tu critichi, come ad esempio:

    [Maffa::post]
    Già i quadrati semiotici mi sembrano una gran stronzata.


    non sono poi così invisibili nel mondo "pratico": la matrice BCG o la SWOT, che sono utilizzatissime nelle analisi di marketing, altro non sono che applicazioni pratiche (inconsapevoli, sia chiaro) di quadrati semiotici.

    A questo punto tu diresti:

    [Maffa::post]che anche la semiotica è "ben fatta", se va bene, non serve a niente, perchè non aggiunge nessun insight a quello che hai appena esperito.


    E io ti dico che anche la legge di gravità è lì, tutto quello che lo scienziato intuisce già esiste e molto probabilmente è già "in potenza" nella sua mente (questo lo dice Popper, se non sbaglio), dove l'insight?

    Se Propp dalle fiabe russe tira giù uno schema che è applicabile a pressoché tutti i racconti, non sta aggiungendo niente che già non sia stato sotto gli occhi di tutti fin dai tempi di Omero, ma ti offre uno strumento di astrazione formidabile, dato che pressoché tutto è riconducibile a una struttura "testuale".

    E la semiotica da questo punto di vista (mi spiace per Vision-x) permette di avere dei modelli per decostruire (e con un po' più di pratica per costruire) il senso, molto potenti e utili.
  • Louis
    Louis Con il sex appeal di Cattivik
    [Maffa::post]ingegneria gestionale sta ad economia.
    non credo basti così poco per una flame war. qui tutti son d'accordo, tranne idio, che ing. gestionale è solo il portafogli dei politecnici.

    ma maffa, una cosetta, credo che tu debba dire, per prima cosa, che te detesti le materie umanistiche, che vorresti università dove si insegnano solo materie utili al fine di produrre un guadagno per l'umanità e la società in maniera totale e immediata, e che, a tuo parere, tutti i corsi di semiologia, come quelli di filosfia, giornalismo, storia di salcazzo sono inutili e verbosi.

    Cristo, pretendi che una scienza, anzi, che gli scienziati promulghino sempre solo materiale inattaccabile e corretto, disconoscendo, in base a quelle che ritieni TU cazzate, un'intera scienza.

    Non conosco l'esempio di Myst e se lo prendono per paradigma lollo furioso, eh.
  • Q.
    Q. sono coraggioso, ma l'amore mi dà timidezza
    [}-{aiku::post]
    Quando mi ricapita di avere Escape dalla mia parte?
    a dire il vero escape non ha ancora detto un cazzo
  • Louis
    Louis Con il sex appeal di Cattivik
    modificato 4 settembre 2007
    [}-{aiku::post]
    Se Propp dalle fiabe russe tira giù uno schema che è applicabile a pressoché tutti i racconti,
    minchia i ricord delle elementari. Ci ho scritto dozzine di racconti con quelle carte.
  • }-{aiku
    }-{aiku Sognare è gratis
    [Q.::post]
    [}-{aiku::post]
    Quando mi ricapita di avere Escape dalla mia parte?
    a dire il vero escape non ha ancora detto un cazzo


    Dai Q., non essere gelosa.
    Siamo d'accordo sul fatto che la semiotica è utile, questo intendevo.
  • Q.
    Q. sono coraggioso, ma l'amore mi dà timidezza
    [}-{aiku::post]
    Dai Q., non essere gelosa.
    veramente stavo dando del QUAQQUARAQQUA' a quell'ineffabile decussatore
  • Akkots
    modificato 4 settembre 2007
    [}-{aiku::post]Aldilà di quale sia il nesso, a me stupisce e diverte che un semiologo intitoli un best seller mondiale con una frase che per la maggior parte delle persone che lo hanno letto (e sono milioni) non ha senso.
    aiku, non vorrei sovvertire le tue teorie sui poteri occulti all'opera, ma credo che semplicemente molte più persone di quante in realtà abbiano letto il libro affermano di averlo fatto. E tra i lettori di un libro, capita, spesso, che alcuni non capiscano il senso di passaggi importanti - a volte addirittura dell'intero libro. Capita anche a libri che non siano scritti da illustri semiologi.
    BTW per Psycho in realtà il senso della frase è abbastanza chiaro alla luce dell'intero periodo del libro:
    "Fa freddo nello scriptorium, il pollice mi duole. Lascio questa scrittura, non so per chi, non so più intorno a cosa: stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus"
    Se non ricordo male il film è fuorviante accennando ad una relazione tra questa frase e la ragazza amata da Adso.
    [Q.::post]pwned [fork()] :: [ ]
    Da notare che il verso originale di Bernardo è leggermente diverso, poiché recita "stat Roma pristina nomine, nomina nuda tenemus" (De contemptu mundi, v. 952).
    Non crederai che Eco ne fosse all'oscuro, vero?
  • Yobin
    Yobin Verbascum censorum
    le mie letture di semiotica si limitano al volume di sociosemiotica "Corpi sociali" (Einaudi) di Marrone, un cognome consono alle tinte di un libro così vacuo, in rapporto al numero di pagine, da far cagare cartelli stradali polacchi. Le poche pagine interessanti erano dei bignami della prossemica di Hall.
    A onor della semiotica c'è però da dire che forse non è tanto la disciplina in sé a far cagare, ma gli sfacciati e scostumati accademismi e disciplinarismi in genere, e questi infestano tutte le scienze umane, dalla filosofia alla sociologia alla vidoludicologia.
  • [}-{aiku::post]A dimostrazione dei "poteri" della Semiotica, è vero che il semaforo è stato inventato senza nessun ragionamento semiologico, ma ricordatevi che il libro italiano più venduto di tutti i tempi è opera di un semiologo: "il nome della rosa", di Umberto Eco.
    [}-{aiku::post]
    [Lord H.::post]Trarre la conclusione che la semiologia ti insegnerà pure come si legano simboli e significati, ma di sicuro non ti insegna statistica, dialettica o anche solo il buon senso è un attimo.


    QCQ.
    lieto di averti fatto cambiare idea con così poco.
  • [Louis::post]ma maffa, una cosetta, credo che tu debba dire, per prima cosa, che te detesti le materie umanistiche, che vorresti università dove si insegnano solo materie utili al fine di produrre un guadagno per l'umanità e la società in maniera totale e immediata, e che, a tuo parere, tutti i corsi di semiologia, come quelli di filosfia, giornalismo, storia di salcazzo sono inutili e verbosi.


    Io non detesto affatto le materie umanistiche. Ma proprio per niente. Io sono un umanista, ma non voglio far passare per oro la merda liquida. Antropologia, linguistica, sociologia, hanno tutte dei limiti abbastanza visibili, degli scopi chiari e perseguibili, degli strumenti quantitativi e statistici che -sebbene aprossimando- arrivano ad un qualche tipo di conclusione apprezzabile.

    La semiotica questo non ce l'ha. Il massimo che riesce a fare è decomporre un racconto che abbia la fortuna di essere adatto ad essere decomposto, e poi una volta decomposto che ci fai? L'hai capito meglio? Lo paragoni ad un altro? Prendi i foglio della tua analisi e ci fai delle barchette di carta/cappelli da muratore?

    [}-{aiku::post]Anche la sociologia moderna, che è idolatrata da molti più ammiratori, non ha tutte le carte in regola per definirsi una scienza, quindi non ha senso attaccarsi ai paradigmi delle scienze naturali per controargomentare: considera la semiotica in questo molto più simile alla filosofia rispetto alle discipline che tiri in ballo qui di seguito.
    No guarda, la sociologia è infinitamente più rigorosa e ha strumenti molto più fini per scomporre la propria parte di realtà. Quando fai una analisi di un gruppo sociale puoi confrontare i risultati con un altro gruppo omogeneo, puoi inserire e sottrarre variabili, puoi proppianamente falsificare i risultati. Avrai una aprossimazione più o meno grande a secondao di quanto grandi sono i numeri o quanto astratta è l'ipotesi, ma queste sono tutte cose che con la semiotica non si possono fare.

    [}-{aiku::post]No.
    La semiotica studia il processo di significazione, la semiologia si innamora dei segni, quindi a campi più ristretti dell'immenso discorso che ci circonda.


    La differenza tra semiotica e semiologia non è affatto così marcata. Ci hanno provato un paio di volte a differenziarle per cercare di creare un lato pulito, ma la maggior parte dei testi in circolazione (e non parlo di divulgazione) li usa ancora come sinonimi, infilando tutto nella stessa, grande barca.

    [}-{aiku::post]E io ti dico che anche la legge di gravità è lì, tutto quello che lo scienziato intuisce già esiste e molto probabilmente è già "in potenza" nella sua mente (questo lo dice Popper, se non sbaglio), dove l'insight?


    la legge di gravitàti dà un insight su un fenomeno che micro e mascoscopicamente coinvolge tutti i gravi e gli oggetti del cosmo, ti dà un costante misurabile e il perchè di fenomeni diversi tra cui la rotazione terrestre attorno al sole e della caduta delle tegole in testa alla gente. Se invece le leggi della semiotica sono il quadrato o gli attanti, beh...

    [}-{aiku::post]non sono poi così invisibili nel mondo "pratico": la matrice BCG o la SWOT, che sono utilizzatissime nelle analisi di marketing, altro non sono che applicazioni pratiche (inconsapevoli, sia chiaro) di quadrati semiotici.


    applicazioni inconsapevoli sto gran paio di palle. Sono una applicazione consapevolissima dei diagrammi cartesiani, inventati 400 anni fa. E sono anche riduzioni argomentative che fanno anche male ai pubblicitari, perchè riducono (nelle prime intenzioni per amor di semplicità, poi è diventatata una pedissequa prassi) il pubblico potenziale in quattro dicotomie. Quelli un po' più bravi, dopo aver fatto sto quadratino, telefonano a Eurisko e si fanno fare delle segmentazioni che magari invece di quattro gruppi malamente contrapposti contengano dai 10 ai 12 panel. E invece i semiologi sono rimasti al palo con parigi-non parigi/vita-morte, come se in due dicotomie si possanoracchiudere tutti isegreti di un testo.

    [}-{aiku::post]Se Propp dalle fiabe russe tira giù uno schema che è applicabile a pressoché tutti i racconti, non sta aggiungendo niente che già non sia stato sotto gli occhi di tutti fin dai tempi di Omero, ma ti offre uno strumento di astrazione formidabile, dato che pressoché tutto è riconducibile a una struttura "testuale".

    propp ha fatto una catalogazione semplice, per quanto importante, e mi tocca dirlo solo perchè sono un posteriore e quello che so è anche grazie ai suoi studi, sennò ti direi che è di una banalità oscena. Propp è del 1800. Greimas ci ha costruito sopra gli attanti, che ti dice che il lupo cattivo è antagonista ma anche falso amico, che la nonna è il tesoro ma anche una trappola: grazie greimas, senza di te cosa avrei mai potuto pensare di Cappuccetto Rosso? E andando ancora più sul complicato, Vogler e il "viaggio dell'eroe" che non può mancare in nessun programma di semiotica dei primi anni: attenzione, un amico può essere un amico ma anche un falso amico, e un nemico un vero amico, e il su può essere il giù e il giù su, e il giusto sbagliato e lo sbagliato è giusto, e devi seguire l'istinto ma anche il cervello, e tutto può essere il contrario di tutto perchè -PORCATROIA- a monte di tutto questo processo di scomposizione entomologica c'è la cazzo di fantasia di un autore che ai suoi personaggi FA-FARE-QUELLO-CHE-CAZZO-GLI-PARE-A-LUI. E in culo a tutte le analisi semiotiche di sta gran ceppa. L'unica cosa che si può fare è l'analisi grammaticale/logica/linguistica, che rende quell'opera paragonabile ad altre. Tutto il resto è pura sega.
  • Louis
    Louis Con il sex appeal di Cattivik
    [Maffa::post]Io sono un umanista
    qui ci stava bene l'apostrofo.
    [Maffa::post]Il massimo che riesce a fare è decomporre un racconto che abbia la fortuna di essere adatto ad essere decomposto, e poi una volta decomposto che ci fai? L'hai capito meglio? Lo paragoni ad un altro? Prendi i foglio della tua analisi e ci fai delle barchette di carta/cappelli da muratore?
    Guarda, ti parlo da ingegnere* che avrebbe voluto studiare sociologia o antropologia, ma che temette di diventare insegnante.
    A mio modestissimo parere, nessuna materia umanistica, per sua stessa natura e ammissione, può avere un'applicazione pratica immediata. Chi però studia queste discipline possiede o forgia armi da poter utilizzare indirettamente per altre applicazioni. Esempio cretino: il laureato in storia che crea scenografie credibili per un film in costume. Così il laureato in semiologia o semiotica o addirittura in scienza delle comunicazioni** può trarre un vantaggio dai suoi studi anche in maniera indiretta, non applicandoli immediatamente, ad esempio nella pubblicità.

    Ma se sei un umanista probabilmente già lo sai, no? E allora di che ti impicci?

    *ieri la regione piemonte mi ha trattato da tale, non ho osato contrddirla perchè sembrata convinta.
    **dai, dai...
  • teabowl
    teabowl un brutto che piace.
    Avrei voluto moltissimissimo arrivare a spron battuto a dare una mano a Maffa contro le forze del BENE. Purtroppo tutti gli antagonisti stanno facendo un lavoro cosi capzioso che non vedo alcuna sfida, anzi con Louis qui sopra,
    [Louis::post]A mio modestissimo parere, nessuna materia umanistica, per sua stessa natura e ammissione, può avere un'applicazione pratica immediata. Chi però studia queste discipline possiede o forgia armi da poter utilizzare indirettamente per altre applicazioni. Esempio cretino: il laureato in storia che crea scenografie credibili per un film in costume. Così il laureato in semiologia o semiotica o addirittura in scienza delle comunicazioni** può trarre un vantaggio dai suoi studi anche in maniera indiretta, non applicandoli immediatamente, ad esempio nella pubblicità.

    si è arrivati alla debacle automatica.

    Quindi restituirei un pò di credibilità alla semiotica con l'addestramento dei miei cani da pastore che capiscono perfettamente i segnali e li interpretano come da logica di branco e codificazione. E' molto spassono dopo un consesso di sheepdog "portare" animali di altri e mischiarli ai tuoi e notare come si adattino vicendevolmente ai loro compiti.
    non ditemi che ho trovato una applicazione alternativa che altrimenti dovrò scrivere un'altro post per demolire le mie stesse affermazioni.
  • Maranza
    Maranza sensibilità akbar
    [Maffa::post]L'unica cosa che si può fare è l'analisi grammaticale/logica/linguistica


    mi ricordo un testo che sparava merda sull'analisi logica, che in effetti quando cerca di andare oltre al livello "soggetto-complemento oggetto-complemento indiretto" rischia di sbracare un po' e di doversi inventare roba tipo il "complemento di materiale di costruzione figurato" o il "complemento di accompagnamento immaginario".
  • Louis
    Louis Con il sex appeal di Cattivik
    [teabowl::post]scrivere un'altro post
    bene bravo bis. Sei ottimo come sempre.
    [teabowl::post]
    Quindi restituirei un pò di credibilità alla semiotica con l'addestramento dei miei cani da pastore che capiscono perfettamente i segnali e li interpretano come da logica di branco e codificazione.
    quindi, per distruggere una tesi, bisogna fare un esempio applicativo che non c'entra un cazzo con la tesi esposta (anzi, a ben guardare è proprio l'opposto) e poi fare "gnegne te l'avevo detto sei un coglionazzo!". Bene, non lo sapevo.

    Ma cazzo, tea, eliminati o accetta di sembrare davvero un cretino!