Turi La Merda ed Il Regno del Terrore
Commenti
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non una delle tue migliori, chukie
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[Pacciani::post]per gli standard di brescia non so, per quelli del mio villaggio sicuramente
ok, edito aggiungendo "rurali" -
bullismo a scuola
tipo 2° o 3° media
avevo un compagno di classe palesemente disadattato. era capace di esserti amico per una settimana di fila e portarti tutti i giorni la merenda e poi all'improvviso gettarti nella merda
una mattina mi fece sparire l'astuccio, uno dei suoi giochi preferiti. tutta la classe ne rise. io prima di scoppiare in lacrime presi di getto una matit4 e gliela piantai forte nella schiena. lui si mise a gridare come un disperato. la maestra chiese spiegazioni e io con indifferenza spiegai il tutto. la maestra non mi disse nulla
un paio di volte ci picchiammo.
poi credo che finì in qualche gruppo di gente più grande e prese un sacco di botte, anche in età adulta. lo sorpresi anni dopo ad una festa religiosa a fare non ricordo cosa di molto cristiano, tipo portare i santi o affini
ora è ancora vivo. tromba e forse convive. lavora
mi sa che il disadattato adesso sono io -
ah cazzo, ne ho davvero troppe da raccontare. c'era una vera gang nel mio paese, tra cui 4 fratelli di una famiglia di pescivendoli che il negozio puzzava di marcio da centinaia di metri, poi c'era roccia (mai capito se era il nome il cognome o il soprannome di rocco o che), poi m4rcoc0$$o, puffo, e poi 4ndre4ma lfatto che era in classe con me e che mi dava la mia dose quotidiana di scopaccioni, e per potermene dare anche più comodamente ha cacciato il mio compagnio di banco alle medie e s'è installato lui, nominandomi al contempo il punching ball di tutti i sopraddetti.
la classe e l'ambiente dei ragazi delle medie funzionava un po' come un branco di lupi, e mi avevano eletto lupo omega, per cui chiunque poteva prendermi per il culo, costringermi a fargli i compiti, o provare a picchiarmi. il problema è che l'ultima voce era la meno frequente perchè poi sbroccavo e miravo ad uccidere, tipo a strangolare o a buttare in mezzo alla strada quando passavano le macchine o ad andare in giro con grossi bastoni nodosi o cocci di vetro in tasca, ma per quanto ne dessi la pressione era talmente grande che non c'era modo di scalare la piramide o di uscirne, perchè non erano tanto le botte, quanto la derisione: potevo dargli dei gran cazzottoni, ma poi il tizio rideva diceva vabbè ti lascio andare, e glialtri se la bevevano che non ne voleva più prendere di cartelle, andava bene così mi aveva graziatoe domani di nuovo daccapo. era così, e basta, tantochè anche gli amici in pubblico mi prendevano in giro sennò poi avrebbero passato i guai sociali anche loro.
finì praticamente con le superiori, anche se l'ultima scazzottata la feci che ero già in terza, con uno dei suddetti che non si era aggiornato al fatto che il gioco era finito, ne diedi e ne presi e tutto sommato il tizio non si era molto divertito, anzi credo che l'appellativo che gli diedi ai tempi di fronte ai suoi amici -nanetto di merda, niente di che- gli sia rimasto appiccicato per qualche anno. -
[Pisodeuorrior::post]
Ok ora fate tutti outing e confessate le vostre vicende di bullismo adolescenziale
Io non credo di aver mai incontrato certi casi da riformatorio. Alle elementari c'erano i figli delle famiglie povere del vicinato, che si conoscevano tutti e facevano i grossi ma più di tanto non tentavano; forse anche perché il gioco preferito da noi maschi, a parte fare l'onda energetica, era picchiarci con le radici e i rami divelti o caduti dagli alberi del giardino, e quindi la violenza era già a saturazione.
Alle medie c'erano i figli del locale campo nomadi, brutte facce ma miravano sopratutto a non fare un cazzo. Anzi ci hanno regalato qualche momento divertente, per esempio quando una si mise a fare lo spogliarello sulla cattedra (con la prof in classe) o quando un altro si calò giù dal secondo piano perchè si era "rotto il cazzo, cia'".
Alle superiori boh, no non ci sono stati bulli. Una volta una parte della mia classe trovò da dire con i maschi di un'altra, decisero di risolverla fuori ma i nostri scapparono con la coda tra le gambe perché gli altri erano venuti con gli amici dal cranio rasato. La raccontano ancora come una splendida vittoria. -
ah, dimenticavo, il suddetto pezzo di merda la passò brutta un bel giorno
quella mattina scrissi sulla cattedra "xxxxxxx troia"
sta qui cazzo era alta il doppio di me, tette enormi a 11 anni e cose del genere. si incazzò di brutto, e mi prese per il collo facendomi un male boia. tornai a casa, e mia madre vide i lividi. mi scazzava dire che era stata una donna e diedi la colpa a lui. i miei genitori abbastanza preoccupati telefonarono ai suoi che gli diedero una vagonata di botte
16 anni o giù di lì. tempo di mare. visto che il mare della città ove abitavo puzzava di merda andavo in quello della città vicina. in autobus
non so perchè ma beccavo sempre dei tizi più o meno della mia età che andavano a scuola. a luglio o giù di li. facevano tipo istituto commerciale o alberghiero. un paio di loro credevano che mi scopassi una che mi stava sempre attaccata (aveva le tette grosse e la faccia da troia, me lo faceva venire duro, si strusciava un pò ma non si concesse mai) e per questo mi odiavano
facevano i coretti idioti. un giorno mi recai sul fondo dell'autobus, diedi un paio di schiaffi ad uno di questi e sto qui pian pianino la smise. però c'era un altro che continuava, ed era forse il capo, o una cosa del genere. un giorno mi incazzai di brutto, quando sto qui scese alla sua fermata con balzo felino saltai giù anche io, gli diedi una buona dose di calci e di pugni e tornai sull'auobus. da quel giorno la smisero. e io continuai a non scoparmi la vaccona -
piso ho lollato forte e duro. le mie esperienze coi bulli sono infinite, una banbina cicciottella occhialuta e fortemente religiosa è il bersaglio perfetto per brutti scherzi di ogni tipo. fortunatamente la provvidenza ha quasi sempre posto al mio fianco uomini giganti o molto litigiosi così quando il turi di turno mi sfotteva dopo 3 secondi arrivava l'amico incazzoso e gli faceva il culo mentre io ridevo indicandolo. veder soccombere il tuo aguzzino è una delizia pari solo al rimming.
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il primo bullo che ho avuto ha avuto fortuna perchè ero timido. se gli avessi risposto "va a cagà" dal primo giorno sarebbe passato a un altro.
il secondo era un grassone ritardato che mi spingeva con la pancia, poi faceva ridere tutti perchè si ubriacava e vomitava.
ci sono rimasto di merda quando ho saputo che si è fidanzato (neanche "ha messo il cazzo in mano", proprio "fidanzato") con una ragazza di quattro o cinque anni più giovane, che ho presente perchè ha fatto lo stage di parrucchiera da mia madre.
sarà anche una deficiente, ma la mia consolazione era immaginare il bullo illibato ad libitum. -
[hyddenplace::post]lo scherzo peggiore era andare da quelli che dormivano, calargli le mutande, e spingergli dei tic tac
ulp!![Mr.Wolf::post]adolescenza sbarazzina.
hahha mr wolf maestro dell'understatement.[piccis::post]e io continuai a non scoparmi la vaccona
si vede che tanto vaccona non era, ti pigliava per il culo e basta.
Bullismo dalle mie parti uhm. A Caracas una volta dei ragazzetti miei coetanei (max 8 anni quindi) si divertirono a farmi saltare dei petardi vicino all'orecchio. Piansi rabbiosa e dissi loro che gli avrei mandato giu' mio padre armato di machete che li avrebbe fatti a pezzettini. Il fatto che poi fosse sceso a fare la sceneggiata non so se e' una fantasia che si e' inserita (papa'=mio eroe) o la realta'. Ero proprio una wimp. Il giorno dopo pero' tornai a fantasticare di fare sesso col fratello quindicenne del mio amico.
Invece in Peru' avevo 10 anni e stavo sempre sempre per i cazzi miei tranne quelle volte che giocavo a calcio. Ma c'era il portiere che era un ragazzetto grosso grosso che mi prendeva in giro per compensare il fatto che tirassi delle cannonate niente male in porta e lui non sempre le prendeva. Al che comincio' a prendermi per il culo davanti agli altri a tal punto che mi divenne insopportabile giocare, e quando continuo' a farlo anche all'intevallo gli mollai uno schiaffone potentissimo che lo fece scoppiare in lacrime davanti a tutti. Corse a dirlo alla prof di inglese (la nostra prossima lezione) la quale mi fece stare in punizione davanti alla classe, rossissima di rabbia, che cercavo nel mio inglese emotivo e quindi poco fluido di spiegare che non volevo, che era stato piu' forte di me, e che lo stronzo era lui.
Pero' poi diventammo amici, io e lui. Che strano, e' il secondo che mi viene in mente che ho picchiato e con il quale siamo poi diventati amici. Intravedo un pattern. Hmmm.
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[ruby tuesday::post]ti pigliava per il culo e basta
si ma poi è lei che si è ritrovata a 18 anni obesa e con la faccia ricoperta di bubboni purulenti di brufoli per gli ormoni che magari se la mollava un pò di più era meglio
in ogni caso accumulavo materiale per le seghe
a 16 anni intravedere un capezzolo riempiva le giornate -
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[Pisodeuorrior::post]Ah un altro gioco che ci obbligava a fare era Invaders col Tango.
Anche noi lo avevamo questo magnifico gioco, ma il pallone era di cuoio cazzo e sono state inventate alcune "varianti" che farebbero impallidire "Hostel":
Prima modifica: 4/5 con vari palloni ed uno solo, dalla parrte opposta, che deve correre per evitare il fittame di pallonate
Seconda modifica (detta anche "tiro al piccione": Uno gira con la bici in tondo nella pista polivalente e gli altri lo abbattono a pallonate (di cuoio cazzo)
Terza variante che poco a a che vedere con le precedenti: Tutti fermi immobili, il Boddi (il "mio" Turi) tira il pallone in aria con un calcione e a chi tocca, tocca.
Ma "la tira" avete mai avuto modo di sperimentarla?
Che infanzia dimmerda. -
[piccis::post]in ogni caso accumulavo materiale per le seghe
a 16 anni intravedere un capezzolo riempiva le giornate
hehe
poesia metropolitana. -
ne ho subite così tante che non le ricordo tutte, ero il bersaglio preferito delle femmine della classe, sopratutto le più fiche che ovviamente si coalizzavano contro di me, mentre ero trattato alla pari con la più sphega della classe perchè bruttina e timida(io ero grasso e con gli occhialoni) a volte ci deridevano nello stesso momento, ma quando i maschi se la prendevano con lei gliene combinavano di peggio.alle medie c'erano i bulli quelli veri, i delinquenti tossici che minacciavano le maestre e le derubavano. una volta in una indimenticabile ora buca ci misero nella gabbia gestita da questi, che come benvenuto ci fecero mettere i piedi sulle sedie sotto minaccia di morte per poi far notare la nostra buona educazione alla maestra che ormai credo fosse più attenta al portafogli che non a far lezione.il paesello d'altronde pullulava di tossici dai nomi più coloriti, c'era il k1k1 , il p1gno , il ro$$o , lo $pad1no , e tanti altri amici di amici che non si capiva un cazzo da dove fossero arrivati e che cazzo facessero, esistevano le zone proibite, dove nessuno del paese, tantomeno i più anziani osavano avventurarsi e noi imparammo a rimanerne ai bordi creandoci un nostro spazio.spesso mi facevano lollare i tossici, perchè non è che fossero cattivi, si facevano come delle mine e poi facevano cose strane, versi , urli , correvano, restavano immobili per decine di minuti mezzi accasciati, erano una fonte continua di lulz. e poi quando riuscivano a parlare raccontavano un sacco di cazzate e cose meravigliose, e di luoghi mistici e parole mai udite prima in un gergo nato da chissaquale fuoranza. poi nel paese ricordo un sacco di matti, ma matti veri, tipo ottavio che quando pioveva se la prendeva con le pozzanghere e lo vedevi là a scancherare tutto arrabbiato o il nino che raccoglieva i bicchieri fuori dal bar che imitava la sveglia quando glielo chiedevi e si diceva che avevesse una minchia spropositata (forse per conpensare quella ritardaggine simpatica che emanava).che tempi.strani ma lollosi.
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Volendo tralasciare le elementari, nelle quali era sufficiente dormire in una stanza abitata da vipere sotto spirito - conservate gelosamente dal mio amato padre - per cagarmi in mano senza nemmeno dover arrivare a prender botte a scuola,
alle scuole medie il mio personale Turi la Merda si chiamava Il Babbo di R3nzo, ovvero:
Il Babbo del mio compagno di scuola R3nzo.
Costui spesso andava in vacanza alle Vallette e quando tornava invece di fare la fame o gli arresti domiciliari, si apriva un bar o una pizzeria, non ho mai capito come mai [non è vero], dove si spacciava della gran droga, e dove tutti eravamo obbligati a fare la pizzata di fine anno scolastico.
io avevo il terrore dell'eroina perchè conoscevo diversi tossici - gente della mia microfetta di quartiere con cui fino ai 10 anni giocavo tranquillamente in strada a pallone e poi improvvisamente i miei non volevano più farmi mettere il naso fuori casa perchè si era saputo che questi si bucavano e quindi addio libertà.
questi frequentavano i bar del Bbb di Rnz,
quindi per me Bbb di Rnz = cattivo che spaccia la droga ai ragazzetti,
che magari non era nemmeno vero ma ci poteva anche stare,
e ogni volta che lo vedevo alle pizzate mi intimidivo, e lui ovviamente, da grande capadicazzo quale era, mi prendeva per il culo davanti a tutti, figlio compreso, con effetti esilarante su figlio e compagni di scuola altri.
per due anni ho subito, poi mi hanno segato R3nzo e il babbo è tornato in vacanza e lì ho fatto per la prima volta nella mia vita il balletto della gioia di Snoopy, che ho poi migliorato in occasione del primo arresto per spaccio di un altro nostro compagno e via via sempre più affinato con lo sbarco a San Patrignano di tutte quelle poderose teste di cazzo che mi prendevano per il culo perchè avevo paura dell'eroina.
però la timidezza di fronte alle persone sospette mi è rimasta.
Babb'e'mmmmerda.
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[muffa::post], una banbina cicciottella occhialuta e fortemente religiosa è
se sono vere le fote che ci hai fatto vedere, non eri affatto cicciottella e occhialuta da piccola; quanto al religiosa lancio un fortissimo LOL WUT che supplica risposta.
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[brullo nulla::post]se sono vere le fote che ci hai fatto vedere, non eri affatto cicciottella e occhialuta da piccola
bada, non hai visto foto risalenti al periodo delle elementari, allora sfoggiavo fuseaux con le ghette, occhiali tondi con elastico, il primo accenno di baffi e qualche chiletto di troppo.[brullo nulla::post]quanto al religiosa lancio un fortissimo LOL WUT che supplica risposta
ho frequentato per cinque anni una scuola privata gestita dai ciellini, gesù era il mio best friend for ever. ti copincollo un mio scritto risalente a qualche tempo fa che ti aiuterà a capire perché ora sono cosìmi trovo sempre in imbarazzo quando devo parlare di me.
credo sia iniziato tutto alle elementari.
frequentavo una scuola privata gestita da proseliti di un movimento ecclesiale chiamato "comunione liberazione", delle persone molto care con una spiccata passione per le crisi isteriche durante la messa e maratone di preghiera&pentimento nel tempo libero.
erano veramente squisiti con quelle loro allegre combriccole di figli urlanti (più o meno sei a cranio- quei bambini erano l'esempio della devozione: dicevano le preghierine prima di mangiarsi le caccole).
aveveano però un grosso difetto: erano pessimi giocatori di volano.
nei cinque anni passati in questo istituto i quesiti esistenzialreligiosi si fecero piuttosto pressanti.
quindi, tra un ritiro spirituale e un pellegrinaggio alla madonna di loreto nel mio cervelletto di infante si insinuò il tarlo del dubbio.
intorno all'età di otto/nove anni, quando iniziai a riflettere sulla meccanica dell'immacolata concezione ebbi le coliche.
un'esperienza che inizialmente la maestra e la mamma scambiarono per mistica, ahimè furono smentite poi dal pediatra che comunicò loro che "somatizzavo".
dopo i risultati delle analisi ero solo un mostriciattolo con la cacarella e i crampi, non più una santa prossima all'ascesa nel regno dei cieli.
da allora la mia autostima è calata mostruosamente.
dopo aver incassato il colpo ripresi la mia vita più o meno normalmente, ma le risposte ai grandi misteri della vita rimanevano sommersi dalla nebbia.
durante la ricreazione masticando una girella con lo sguardo perso nel vuoto mi chiedevo:
chi sono?
da dove arrivo?
dove andrò?
mi avranno di nuovo sputato sulla sedia?
la vita in apparenza procedeva calma, ma appena sotto la superfice era tutto un ribollire di supposizioni bislacche e pout pourri di rivelazioni origliate dai discorsi dei grandi:
mamma diceva "non prenderti MAI e poi MAI incinta "
nonna diceva "sposa un vecchio miliardario in fin di vita"
nonno diceva "si stava meglio quando si stava peggio"
papà diceva: "tra io e dio la differenza sta nella d"
zio diceva "spostati da davanti alla tivvù"
zia diceva "heil hitler"
mi sentivo piuttosto confusa.
shoccata dalle spiegazioni sulla meccanica dell'immacolata concezione ogni volta che vedevo un gabbiano, scambiandolo per l'arcangelo gabriele mi venivano gravidanze isteriche.
questo tutto sommato non mi ha impedito di crescere sana e forte, sia fisicamente che mentalmente.
bene. sono riuscita a raccontare qualcosa su di me.
ora mi butto sul divano a guardare le paraolimpiadi e bruciarmi col ferro da stiro. -
a questo punto propongo la carrellata delle copertine dei diari di scuola
19878/88
1988/89
peccato che non ho a portata di mano quello di garfield e quello Secondamano. editerò poi -
[Pacciani::post] [muffa::post]papà diceva: "tra io e dio la differenza sta nella d"
ma non è chukie questo?
se ben mi ricordo, la posizione di chukie sulla chiesa è "si, ma è gratis" -
no no era chukie a dire che a bestemmiare dio si bestemmiava sè stessi perchè era nella parola
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esatto.
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ah, vero